DMO SpA, nel tempo, in ambito distributivo ha scelto di focalizzarsi su drugstore e profumerie, cedendo il controllo di attività no core. Vediamo, analizzando i numeri, se la scelta ha pagato o meno.
DMO-Dettaglio Moderno Organizzato SpA è un gruppo che affonda le proprie radici nel primo dopoguerra. Ad oggi, nel campo distributivo, l’azienda opera con i marchi “Caddy’s” (declinato anche con l’insegna “Maxistore“) e “Beauty Star“. Il primo copre il canale drugstore, il secondo, invece, profumeria e personal care.
Caddy’s, come marchio, conta 285 punti vendita attivi mentre Beauty Star ne ha 67, per un totale di 352 negozi. Il Gruppo impiega, poi, 1707 dipendenti ed ha 50.000 mq di magazzino centrale.
Esiste poi una società denominata DMO Ristorazione Srl che si occupa, appunto, di somministrazione, ma appare chiaro come, almeno in ambito distributivo, la scelta sia stata quella di concentrare le attività sui comparti sopra citati.
Se prima, infatti, attraverso DMO Pet Care, il Gruppo gestiva anche la catena specializzata nel segmento petfood “Isola dei Tesori“, successivamente la quota di controllo di tale attività è stata ceduta a terzi.
I comparti in cui opera DMO SpA, ovvero Drugstore e Profumerie, sono altamente presidiati da specialisti che, in termini puramente dimensionali, spesso sono più grandi del Gruppo in questione.
Se pensiamo al settore Drug, possiamo citare Acqua & Sapone, Tigotà e Risparmio Casa, tutte aziende con fatturati decisamente importanti ed uno sviluppo territoriale accentuato.
Il mercato dei Drugstore è in forte crescita e le insegne principali si affrettano ad occupare tutte le piazze. È un fenomeno tipico dei format commerciali di successo. Quando un modello di business retail funziona, si tende infatti a finanziarne lo sviluppo aggressivo per assicurarsi di arrivare per primi nelle location migliori.
A marzo 2024, per citare dei numeri, in Italia c’erano 4.104 punti vendita drug, ovvero quasi 200 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
DMO e Risparmio Casa, fanno entrambe parte (insieme ad altre insegne) della centrale Super Drug Italia ma si fanno concorrenza sul territorio, com’è normale che sia.
Nei mercati in forte ascesa, rimanere di dimensione contenuta in termini di fatturato, può mettere pressione sulla redditività aziendale, fiaccata da una concorrenza agguerrita che utilizza la propria forza per stressare prezzi di vendita e, conseguentemente, margini.
Analizziamo i numeri di DMO SpA
Nel 2023, la DMO SpA ha ricavi da vendite e prestazioni per 277.67 milioni di euro con un ottimo incremento (+18%) rispetto al 2022.
Il margine sui consumi, calcolato con la formula vendite-(acquisti+variazione rimanenze) è pari a 119.5 milioni circa (il 43% dei ricavi). Il dato è incrementato rispetto al 38.7% circa del 2022.
Qui sotto troviamo alcune delle voci di bilancio in termini di incidenza percentuale sui già citati ricavi:
- Totale costi del personale (16.7%)
- Servizi (14.6%)
- Godimento beni di terzi (9.7%)
- Ammortamenti e svalutazioni (3.2%)
L’utile di esercizio è pari allo 0.60% dei ricavi (1.67 milioni di euro circa), in miglioramento rispetto allo 0.26% del 2022.
Conclusioni
Il Gruppo DMO SpA, per quanto concerne la distribuzione, ha deciso di focalizzarsi su due business models, i drugstore Caddy’s e le profumerie Beauty Star.
Se guardiamo al bilancio 2023 vediamo un fatturato in crescita, un margine sui consumi in miglioramento e certamente soddisfacente (43% dei ricavi) ma un utile basso, pari ad un valore sotto l’1% dei ricavi.
Continueremo a monitorare lo sviluppo del Gruppo DMO SpA per verificare, con il tempo, se adotterà un approccio al mercato in grado di incrementare velocemente la dimensione dell’azienda, migliorandone al contempo la redditività. Sicuramente, il +18% di ricavi rispetto al 2022 è un ottimo inizio.