Caudalíe: un marchio che si racconta

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Caudalíe: un marchio che si racconta

Febbraio 2014. Tutto iniziò nel 1993, quando Mathilde Thomas, fondatrice di Caudalíe con il marito Bertrand, incontrò nei vigneti dello Château Smith Haut Lafitte, dimora di famiglia, il professor Joseph Vercauteren che le rivelò il potere antiossidante dei polifenoli della vite e dell’uva. Detto per inciso, il professor Vercauteren si occupa di farmacognosia presso la Facoltà di farmacia di Montpellier, che è associata al CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique), e da allora è consulente di questo marchio francese di prodotti di bellezza. Dopo due anni, nel 1995, Caudalíe fu fondata, e oggi continua a ricercare costantemente i principi attivi “verdi” del futuro, utilizzando estratti di vite provenienti da vigneti francesi (Bordeaux, Champagne e Bourgogne).

Il nome
La caudalia, o caudalíe in francese, è l’unità di misura della durata di persistenza in bocca degli aromi del vino dopo la degustazione. Proprio da questa parola deriva il nome della casa cosmetica, che conta ormai su un giro d’affari di circa 240 milioni di euro.

Le Spa
Nel 1999 Mathilde Thomas creò la prima Spa Vinothérapie® sulle terre dello Château Smith Haut Lafitte (Bordeaux) e la chiamò Aux Sources de Caudalíe. In questo centro Spa, radicato tra le vigne, i vinoterapeuti realizzano trattamenti molto particolari come l’Eveloppement Miel et Vin, il Gommage Crushed Cabernet® o il trattamento viso Vinosource all’uva fresca. A oggi sono otto le Spa attive, tre in Francia, una a New York, una in Spagna, due in Portogallo e una in Turchia. Alcune sono situate in luoghi di grande fascino paesaggistico, altre, come per esempio quella di New York, si trovano all’interno di un albergo (in questo caso, il Plaza Hotel). L’intenzione della società è che le Spa conquistino “progressivamente tutto il mondo”.

L’impegno per l’ambiente
Caudalíe usa livelli minimi di conservanti (certificati Ecocert), è contro i test sugli animali, utilizza imballaggi in carta riciclata, quando è possibile ricorre alla plastica riciclata o alla plastica vegetale, ricicla al massimo per ridurre i rifiuti e il consumo di materie prime, ottimizza, infine, gli imballaggi e il trasporto per ridurre le emissioni di CO2. Inoltre, in quanto membro dell’associazione “1% for the Planet”, Caudalíe devolve l’1% del suo fatturato annuale mondiale a favore di associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente.

I pdv
I punti di vendita monomarca sono, per il momento, cinque, uno a Parigi, uno a Milano, due a New York e uno a Hong Kong. Caudalíe, comunque, è presente in ben quarantotto Stati. In Italia, per esempio, i suoi prodotti sono reperibili in molte farmacie e acquistabili online.
Retailwatch ha visitato il negozio di Milano, sito nel cuore di Brera, in via Fiori Chiari, 14, una boutique che rivisita i codici estetici della Spa Vinothérapie® Aux Sources de Caudalíe e dello Château Smith Haut Lafitte.

L’arredamento
Il marchio francese, che ha fatto della vinoterapia il suo mantra, si presenta con una boutique che richiama già nell’arredo interno il mondo dei vitigni. Le tre viti in vetrina, le vecchie travi di legno del soffitto, le volte di mattoni, il pavimento in pietra ci danno l’impressione di essere in una piccola, vecchia e ben conservata cantina (la superficie calpestabile dai clienti è di circa 40-45 metri quadrati, compresa la cabina per i trattamenti). La botte che ospita il Bar Beauté Barrique (proprio al centro del negozio), l’illuminazione sferica che ci ricorda tanti chicchi d’uva (vi sono, però, anche dei più funzionali faretti), la carta da parati con grappoli d’uva e un grande schermo in fondo al negozio, sul quale scorrono le immagini della tenuta con foglie e paesaggi vinicoli, ci accolgono in un’atmosfera che ci proietta direttamente nel mondo profumato del vino e delle sue virtù. Nulla è lasciato al caso per creare un ambiente caldo e accogliente; le scaffalature sono di legno, e i cassetti hanno maniglie in ottone.
Per la zona trattamenti, di fianco al Bar Beauté Barrique, si predilige, invece, l’igiene, la pulizia e la praticità. Sgabelli bianchi e marmo bianco di Carrara persino per il lavandino.
Foto e immagini nel pdv tracciano la storia e le scoperte scientifiche, pietre miliari dell’intero percorso della marca.

I servizi
Alcuni sono gratuiti come, per esempio, la degustazione di una tisana biologica (cannella, mirtillo o vite rossa), il Soin Beauté Instantané, cioè un trattamento Spa per il viso, oppure un gommage mani seguito da un massaggio con applicazione della Crème Gourmande Mains et Ongles. Altri, ovviamente, sono a pagamento come il Premier Cru Viso (99 € per 60 minuti di trattamento), l’Express Di-Vino Viso (49 €, 30 minuti), il Mani in Bellezza (25 €, 20 minuti), per nominarne solo alcuni. In effetti, mentre il Bar Beauté Barrique invita a scoprire e provare i prodotti, in solitaria meditazione o accompagnati dal vinoterapeuta, la boutique prevede anche uno spazio cabina, dove abbandonarsi ai trattamenti esclusivi della Spa Vinothérapie®.
E’ persino possibile la creazione sul momento, di un gommage corpo Crushed Cabernet fatto a mano e personalizzato; l’operatrice miscelerà per voi in un recipiente in vetro i vinaccioli e sigillerà il tutto riportando sulla confezione il nome del destinatario del vostro regalo.

I prezzi
I cosmetici, che sfruttano le proprietà anti-invecchiamento dell’uva e della vite, hanno un prezzo medio-alto, sicuramente più basso, comunque, rispetto ai trattamenti. La crema per le mani e le unghie costa 8 € (75ml), il gel doccia 6 € (200ml), lo shampoo 8 € (200ml), il lait demaquillant 17 €  e una crema notte Vinoperfect Peau Neuve 34 € (40ml). La più costosa è la crema ricca Premier Cru (99,10 €, 50 ml).
Il negozio è generoso in fatto di campioncini gratuiti, che contengono addirittura 15 ml di prodotto, molti in confronto ai normali 5 ml.

Il marketing narrativo
Come dice Andrea Fontana nel suo libro “Story selling”, quando oggi un consumatore si lascia sedurre da un marchio e acquista un prodotto, in un mercato saturo come il nostro, in realtà compra una storia. Caudalíe sa raccontarsi? Direi di sì. Prima di tutto ha una storia, ma la cosa più importante è che la storia del marchio viene raccontata con dovizia di particolari e rimane coerente tra tutti i punti di contatto con il consumatore, sia nel pdv (dove viene narrata con foto, immagini e l’aiuto dello schermo), sia sul sito internet, sia sulla brochure.

Il pay-off. “Coltiviamo la bellezza”.

Il sito. www.caudalie.com

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