Findomestic: per consumare serve fiducia
Novembre 2013. È stata presentata la ventesima edizione dell’Osservatorio sui consumi di beni durevoli di Findomestic. Questo numero ha approfondito anche gli elementi che nella percezione degli intervistati ostacolano la crescita. Per la maggioranza degli intervistati il peso di tasse, fisco, eccesso di debito pubblico, politiche economiche errate sono gli elementi fondanti della crisi attuale e il maggior ostacolo allo sviluppo.
Il refrein “Se potessi avere 1000 lire al mese” è diventato oggi “1.350 € al mese”. Infatti, sotto il profilo strettamente economico, gli Italiani giudicano dignitoso un reddito di almeno 1.359 € al mese per i single; di 1.876 € per la coppia senza figli; di 1.995 € per la coppia con figli. Sotto queste cifre (che rappresentano dei valori medi indicati) si è costretti ad operare rinunce che incidono fortemente sullo stile e sulla qualità della vita.
Si vanno delineando due categorie contrapposte sulle cause della crisi: quella dei miglioristi e quella degli eco-pauperisti. Secondo i primi la stagnazione attuale è il frutto di una errata applicazione dell’attuale sistema economico capitalistico, bloccato dai meccanismi della “finanza” impazzita e fuori controllo che ha minato la domanda aggregata, principale motore della crescita. Secondo i miglioristi il riequilibrio delle distorsioni potrebbe consentire una nuova “partenza” del ciclo positivo. Per gli eco pauperisti invece il sistema presenta un vizio all’origine non contemplando meccanismi di protezione e rigenerazione delle risorse: ecco quindi che occorre un radicale ripensamento.
Si vanno delineando due categorie contrapposte sulle cause della crisi: quella dei miglioristi e quella degli eco-pauperisti. Secondo i primi la stagnazione attuale è il frutto di una errata applicazione dell’attuale sistema economico capitalistico, bloccato dai meccanismi della “finanza” impazzita e fuori controllo che ha minato la domanda aggregata, principale motore della crescita. Secondo i miglioristi il riequilibrio delle distorsioni potrebbe consentire una nuova “partenza” del ciclo positivo. Per gli eco pauperisti invece il sistema presenta un vizio all’origine non contemplando meccanismi di protezione e rigenerazione delle risorse: ecco quindi che occorre un radicale ripensamento.
A prescindere dalle opinioni, l’83% degli intervistati ha comunque cambiato il proprio stile di vita riducendo le spese per viaggi, vacanze, ristoranti, pizzerie, abbigliamento calzature, generi alimentari, divertimento, svaghi e tempo libero.
All’interno di questo rimescolamento si sta affermando una categoria di pensiero costituita dai cosiddetti “visionari attivi”, con una concezione del futuro che non può non prescindere dalle azioni che si intraprendono subito sul fronte dei consumi e della produzione: entrambi devono essere sostenibili, grazie alla rinuncia al superfluo, al consumo compulsivo, alle produzioni impattanti; meglio quindi consumare o produrre qualche cosa in meno, ma che abbia un impatto ecosostenibile. Un tassello importante di questa visione è il principio che per risolvere i problemi occorra agire in proprio.
Per una produzione sostenibile ogni paese dovrebbe specializzarsi basandosi sulle risorse disponibili rimodulando il concetto di autosufficienza e scambio. In Italia, secondo gli intervistati, si dovrebbe puntare sulle eccellenze del made in Italy che sono ambiente, paesaggio, storia cultura, arte, enogastronomia, lifestyle, ingegno inteso come meccanica di precisione e manifattura ad alto valore aggiunto.
All’interno di questo rimescolamento si sta affermando una categoria di pensiero costituita dai cosiddetti “visionari attivi”, con una concezione del futuro che non può non prescindere dalle azioni che si intraprendono subito sul fronte dei consumi e della produzione: entrambi devono essere sostenibili, grazie alla rinuncia al superfluo, al consumo compulsivo, alle produzioni impattanti; meglio quindi consumare o produrre qualche cosa in meno, ma che abbia un impatto ecosostenibile. Un tassello importante di questa visione è il principio che per risolvere i problemi occorra agire in proprio.
Per una produzione sostenibile ogni paese dovrebbe specializzarsi basandosi sulle risorse disponibili rimodulando il concetto di autosufficienza e scambio. In Italia, secondo gli intervistati, si dovrebbe puntare sulle eccellenze del made in Italy che sono ambiente, paesaggio, storia cultura, arte, enogastronomia, lifestyle, ingegno inteso come meccanica di precisione e manifattura ad alto valore aggiunto.
Cosa possiamo fare oggi per influenzare positivamente il nostro futuro? Secondo la maggioranza occorre che ci sia più equità, intesa come ripartizione della ricchezza, tutela dei più deboli e delle aziende in difficoltà. Segue una maggiore istruzione interpretata anche come più ricerca e sviluppo. In questo contesto l’innovazione, secondo la maggioranza, dovrà diventare un’importante risorsa collettiva che dovrà essere composta da tre asset: l’ingegno umano, l’informatica e la biomimesi. Molte strategie sostenibili ispirate dalla natura sono già state tradotte in applicazioni virtuose di avanguardia futuristica.