Pugliese-Conad: i listini IDM nulli. 2014: giù i prezzi
Dicembre 2013. Francesco Pugliese, direttore generale Conad, ha dedicato parte della conferenza stampa di fine anno, all’analisi della competitività e delle attività promozionali.
“Noi non condividiamo che si debba andare avanti con un’alternanza violenta, stop&go, di pressione promozionale che ha ormai raggiunto il 30% di media, ma in alcune categorie è addirittura dell’80%. In questo contesto i listini industriali non raggiungono più il loro compito. L’attività promozionale è voluta sia dalle imprese della GD che dell’IDM: ma, allora, non è più utile bonificare questa strategia? E rendere il prodotto più trasparente per i nostri consumatori?
I listini IDM non hanno più valore
Che senso ha avere un listino e promuovere l’80% dei volumi con uno sconto del 20% alla GD, e con un taglio prezzi da parte nostra del 50%? Vuol dire che quel listino non ha più alcun valore. È finito il tempo in cui correggere i posizionamenti dei prezzi di continuità con l’attività promozionale è la mossa corretta. È finita un’epoca.
Le condizioni contrattuali vengono rinnovate per il 28% mediamente: come mai vendiamo tutti i giorni prodotti con marginalità negativa perché dobbiamo avere il ristorno dalla IDM dopo 3 mesi? Quegli sconti sono controprestazioni o correttori dei listini prezzi, tenendosi addirittura liquidità pronta in momenti critici come questi?
Il margine di primo livello, senza gli sconti è dell’8% negativo. Ditemi allora se questi sconti sono controprestazioni o altro ancora.
La profittabilità della GD è ormai al di sotto dell’1%, mentre quella dell’IDM è del 6%. Le grandi imprese superiori ai 500 mio di euro di fatturato hanno una profittabilità ancora maggiore.
Verso il prezzo netto-netto
Quello che interessa davvero a noi distributori è e sarà il prezzo netto-netto, cercando di prendere meno in giro le persone che fanno la spesa. Certo che le promozioni sono un investimento, perché se non le facciamo noi le fanno i nostri concorrenti, ma nel 2014 in Conad avremo i prezzi continuativi più bassi e una riduzione della pressione promozionale, ance se il rischio sarà di non riuscire a chiudere i bilanci con un margine interessante”.