Agcm-Antitrust: è un documento a favore dell’IDM?

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Agcm-Antitrust: è un documento a favore dell’IDM?

Novembre 2013. Il mese scorso abbiamo lanciato il sondaggio (qui sotto i risultati) sul documento dell’Agcm-Antitrust, riguardante i rapporti IDM-GD, con un’appendice sull’Art. 62 e il suo impatto sulla filiera.

Per onestà intellettuale dobbiamo sottolineare come più della metà dei votanti appartengono alle insegne della distribuzione, ma le categorie dei rispondenti sono comunque varie.

Il 75% pensa che il documento sia sbilanciato a favore dell’industria di marca, se si sommano i neutrali e chi dice il contrario, si calcola che il 24% non crede affatto alla risposta della maggioranza.

Come tutti sanno lo studio (esauriente, documentato, effettuato anche tramite questionario) è stato pubblicato a cavallo di ferragosto di quest’anno, un periodo inusuale per una pubblicazione, soprattutto di questa portata e di questa complessità. Sembra quasi che l’Autorità garante, appena terminato lo studio, abbia pensato: “Lo pubblico durante le vacanze, così si sdrammatizza un po’”. Ironia a parte rimane il fatto che, ufficialmente, gli attori in causa non hanno preso posizione, se non attraverso singole persone e singoli giudizi. Curioso, no? Siamo lontani anni luce da quando Centromarca patrocinò il Nac (Nuovo accordo commerciale) al quale i distributori e le loro organizzazioni non aderirono. Sembra un po’ la stessa atmosfera: “Che l’Agcm pubblichi pure…”.

Rimane la complessità della materia e le sue implicazioni: le supercentrali, la contrattazione, le promozioni e le contribuzioni. Nonché il drenaggio di liquidità lungo la filiera. Forse sarebbe il caso che (complice la crisi, i cambiamenti nei comportamenti di acquisto e di consumo, l’uso di nuove tecnologie e altro) si rendesse più trasparente questo comparto, ma soprattutto più efficiente e reattivo ai cambiamenti.

Perché diciamo questo? Perché perdere l’1,6% in volume nei primi sei mesi di quest’anno la dice lunga sulle dinamiche in atto. E la trasparenza (per entrambi, IDM e GD) potrebbe essere il primo passo per una collaborazione per creare, anziché distruggere, valore.

 

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