Rovagnati, l’affettato sale in cattedra
Luglio 2013. Rovagnati è il sogno – e l’aspirazione – di tanti suoi concorrenti. Infatti, anticipando di qualche decennio molti altri brand del mercato salumi Rovagnati è riuscito nell’eroica impresa di diventare una vera e propria marca, in una categoria ancora oggi fortemente unbranded e controllato dalle dinamiche della distribuzione. Rovagnati, invece, sembra essere quasi una categoria a sé, uno dei pochissimi nomi che i consumatori richiedono e scelgono quando stanno per farsi affettare il prosciutto cotto. E ci è riuscito – guadagnandosi una posizione difficile da scalzare per tutti, concorrenti e distribuzione – certamente investendo tanti soldi (basti ricordare il binomio con Mike Bongiorno) ma soprattutto anticipando tutti.
Oggi, giustamente il brand celebra se stesso, il suo pionierismo ricordando ai consumatori che Rovagnati è stato i primo e sarà “forever”, conuna nuova campagna televisiva. Da quella prima intuizione, Rovagnati si è mosso poi andando a coprire i nuovi segmenti che via via si aprivano, dalla proposta benessere con “Snello” alla linea super-premium, fino a entrare nell’interessante area dei secondi con la linea “Cuoci e Piaci”. La strategia di marca ha fatto davvero scuola: forse la presenza a scaffale potrebbe essere ulteriormente rafforzata, attraverso lo sviluppo di una identità fortemente qualitativa, dal momento che la ricerca di qualità alimentare continua e continuerà a crescere.
Silvia Barbieri