Coop Italia: Pedroni vs Tassinari: + decentramento
Giugno 2013. Coop raggiunge nel 2012 la quota di mercato del 18,5% e supera i 13 miliardi di euro di fatturato. Conferma la sua leadership nella grande distribuzione organizzata del nostro Paese e contestualmente vara un nuovo modello di governance che prevede un solo Consiglio di Amministrazione (sostituendo il sistema duale del 2008 che prevedeva un Consiglio di Sorveglianza e un Consiglio di Gestione).
Vincenzo Tassinari lascia la guida di Coop Italia a Marco Pedroni; Vice Presidente Marcello Balestrero, Direttore Generale Maura Latini.
Percorso assembleare varato per l’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori (Ancc-Coop), con la costituzione di una Presidenza che include tutte le grandi cooperative, sotto la guida del vicepresidente vicario Enrico Migliavacca.
. I numeri. Coop raggiunge la quota di mercato del 18,5% (+0,1% rispetto al 2011), registra un fatturato di oltre 13 miliardi di euro con 1.470 strutture di vendita e supera i 55.800 addetti. Cresce anche la base sociale arrivando a quota oltre 7 milioni e 900.000 con un trend in aumento del 2,4% rispetto al 2011. Circa 3 miliardi di fatturato si devono al successo crescente dei prodotti a marchio Coop, perfetta sintesi fra convenienza e qualità, che ha raggiunto una quota vicina al 27% (con un incremento delle vendite del 12,6 %). Buoni risultati anche fuori dal core-business centrale in virtù dell’allargamento dell’offerta in quei settori di mercato parzialmente liberalizzati: 111 Coop Salute dove la vendita dei farmaci da banco a prezzi concorrenziali permette alle famiglie italiane un significativo risparmio, mentre Coop Voce, la telefonia mobile a marchio Coop, ha tagliato il traguardo di un milione di attivazioni.
. Governance. Il modello di governance prevede invece per Coop Italia un solo consiglio di amministrazione alla cui guida è stato eletto all’unanimità Marco Pedroni (attuale Presidente di Coop Consumatori Nordest), Vicepresidente Marcello Balestrero (Presidente del Consorzio Nordovest) e Direttore Generale alla Gestione Maura Latini, in precedenza Vicepresidente di Coop Italia.
. Un vero cooperatore. Tassinari è stato per 25 anni un manager di punta delle cooperative di consumo e ha svolto un ruolo da protagonista sulla scena economica nazionale (detto fuor di metafora è uno dei pochi che ha mangiato cooperazione da mane a sera).
“Dopo 25 anni si chiude per Coop Italia un ciclo e se ne apre un altro – ha detto Vincenzo Tassinari– Ritengo opportuno in considerazione anche del principio di transgenerazionalità lasciare a Marco Pedroni e agli altri dirigenti il compito di guidare un nuovo progetto di cambiamento di Coop Italia nell’interesse di tutte le cooperative associate”.
. Il nuovo presidente. A Marco Pedroni, reggiano, 54 anni, una carriera interna al movimento Coop fino a ricoprire incarichi importanti sia nella cooperativa, che in Finsoe (la società maggiore azionista di Unipol), tocca ora sviluppare la strategia di Coop in un quadro unitario di riferimento.
"Ci aspettano sfide importanti per rispondere al meglio alla crisi dei consumi e alle difficoltà di tante famiglie – ha sostenuto Marco Pedroni – La scelta che abbiamo fatto è quella di rafforzare la prospettiva unitaria di Coop; ci accingiamo a progettare insieme soluzioni innovative per Coop Italia e per il mercato distributivo italiano."
. Ancc. Varato infine il percorso assembleare per l’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori (Ancc-Coop), sotto la guida del vicepresidente vicario Enrico Migliavacca; verrà costituita una Presidenza con la presenza di tutte le grandi cooperative e avviato un progetto di ridefinizione di Ancc-Coop coordinato e parallelo rispetto a quello di Coop Italia.
. Il futuro. Secondo RetailWatch la centrale Coop (è la principale per potenza commerciale) è ridimensionata nelle sue funzioni politiche, vedremo in quelle commerciali. Il progetto avviato diversi anni fa di fusioni delle cooperative locali segna il passo: le singole cooperative con questo avvicendamento e con il ridimensionamento di Coop Italia sono più forti. È un vero peccato, perché è un passo indietro rispetto al futuro che aspetta tutta la GD italiana. Detto per inciso: quello che manca oggi sono le fusioni, non le separazioni, sono le alleanze strategiche non le autonomie ad ogni costo, non solo in Coop ma in tutta la GD, il mercato ha bisogno di meno centri decisionali, di meno cedi, di semplificazioni nelle funzioni.