De Rita-Censis: dall’Io al Noi? Più di un problema
Giugno 2013. “Le identità sono frutto dei comportamenti quotidiani delle persone e di processi attuati nella storia”: è la tesi di Giuseppe De Rita, presidente del Censis e un contributo alla discussione sul Valore del Noi, il tema che ha guidato Linkontro 2013, la kermesse culturale e di marketing di Nielsen.
La storia italiana insegna che l’Io l’ha fatta da padrone, in tutti i momenti e le fasi di passaggio e non. Come l’arte di arrangiarsi che si è esplicata con tre diverse strategie:
. la restanza (il personale patrimonio economico e culturale personale),
. la diversificazione (la capacità di cambiare e cambiarsi).
. il riposizionamento (“la vera furbizia degli italiani).
È un’analisi spietata ma sincera, fatta da un sociologo che ha capito in anticipo molti cambiamenti studiando i segnali deboli e trovando nuovi modi per interpretare la società.
È scettico su un passaggio rapido dall’Io al Noi, perché i comportamenti quotidiani, dice De Rita, sono legati strettamente a legami egoistici. Saranno le prossime generazioni, senza certe sovrastrutture, quindi, a interpretare più lestamente la Società del Noi. A noi infatti, sottolinea De Rita manca un passaggio fondamentale per arrivare al Noi: il riconoscimento dell’Altro, che passa dall’accettazione e dall’ascolto di chi ci sta vicino.
Il Noi del quale parliamo, dice ancora amaramente De Rita, è più virtuale che reale, un sottoinsieme causale o emozionale, non un vero e proprio cambiamento processuale.
Arrivederci, dunque, alle nuove generazioni.
N.B.: a giudizio di RetailWatch, Giuseppe De Rita, nonostante i suoi 81 anni e l’esposizione monocorde da sempre (non usa slide o immagini per affrontare discorsi complessi), è apparso uno degli speaker più lucido e incisivo de Linkontro Nielsen 2013.