Cncc-Eire: più collaborazione CCI-Retail

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Cncc-Eire: più collaborazione CCI-Retail

Giugno 2013. Interessante convegno sul retail a EIRE, il salone del real estate. Le conclusioni del vice-presidente di CNCC (Consiglio dei centri commerciali) Corrado Vismara? La filiera owner-promotori-sviluppatori e retailer (anchor o galleria) deve collaborare scambiandosi informazioni e cercare nuove strategie e nuove implementazioni operative comuni a tutti i soggetti.

Sono le stesse conclusioni de Linkontro di Nielsen 2013, tenutosi in maggio che aveva come tema “Il valore del Noi”: la filiera IDM-GD deve collaborare intensamente.

. L’interazione per raggiungere il consumatore. Pietro Malaspina, Presidente di CNCC, sottolinea: “Ci vuole collaborazione fra sviluppatori e retailer, sin dal momento della nascita del progetto del centro o del parco commerciale, il retailer, infatti, orienta il prodotto al consumatore, lo conosce forse meglio di noi. I luoghi del commercio devono diventare luoghi di frequentazione non di aggregazione.

. Persone più che consumatori. Roberto Folgori di Dedem dà un’indicazione storica per parlare di rapporto con il consumatore. “Il mercato di Istanbul è un luogo di frequentazione oltre chè di commercio: il commerciante vende alle persone non ai consumatori, vuole conoscerle, parlare, bere un te, discutere il prezzo, sorridere”.

. Ascolto e bisogni. Roberto Benaglia, Eire: “I retailer ascoltano i bisogni e i desideri dei clienti, e generano prodotti basati su quei bisogni. I retailer sono l l’orecchio rivolto ai bisogni dei consumatori. I retailer, a volte, provocano i bisogni, li favoriscono.

. Condivisione. Carmen Chieregato, Cogest: “È un momento di attesa.  Nel passato a volte abbiamo usato pressapochismo. Prima c’era il commercio generalista. Poi siamo passati alla specializzazione, ma non basta più neppure quella. Oggi ci vuole versatilità e voglia di cambiare in ogni momento. Ci vuole condivisione e integrazione con i retailer. Diciamolo chiaramente: ffitti e canoni si possono abbassare se il CCI e stato costruito in un certo modo e molti centri commerciali non lo sono. Bisogna trovare nuovi format e tipologie di CCI, retail parco, gallerie aperte per abbassare i costi, ci vuole un altro mix merceologico: grandi food court, leasure. Integrare le strategie di moto dei retailer che hanno lavorato fino ad oggi autonomamente.
Sapete un’area sulla quale bisogna assolutamente investire? Le toilette.

. Filiera. “Stamane –dice Nicola Conti, MediaMarket- ascoltando i relatori ho capito che faccio parte della filiera. Il cambiamento non è legato solo alla crisi. Il calo di fatturato dipende dalla crisi ma anche dallo sviluppo di altri canali di vendita che il consumatore sceglie, dove, come e quando vuole comprare. Il negozio non è solo fisico, non è l’unico luogo dove fare acquisti. Molti luoghi fisici non serviranno più. Il fatturato del pdv fisico scende a sale quello delle vendite on line.  Chi fa luoghi fisici, come noi, deve riflettere sul cambiamento in atto e la velocità di cambiamento, altrimenti rischia di andare fuori dal mercato. Noi stiamo lavorando su alcuni assi:
. 1 Integrare le attività fisiche con l’on line, quante ciance ha un pdv fisico di attrarre oggi? Bisogna usare il pdv fisico come accesso a un assortimento che in negozio non c’è. Il pdv deve essere un luogo dove si prova, ci si confronta. Certo, poi bisogna tradurre la visita in vendite, magari con app, con wi fi.
. 2 Ripensiamo il modello di business, adatteremo il conto economico di tutta la filiera alla nuova situazione. Ci vuole un pdv di attrazione, con vari strumenti, vecchi e nuovi.
Ci vuole partnership vera oltre il concetto di costi. Ben venga la filiera e la collaborazione.

. Passività. Fabio Porreca, Svicom. “Siamo passivi nei confronti di internet e lo stiamo subendo, reagiamo, costruiamo un nuovo valore, la distintività”.

. Collaborazione. “Prima della crisi –dice Massimo Moretti, Beni Stabili- i rapporti con i retailer erano crudi e meccanici, la crisi impone la collaborazione. Faccio un esempio: Excelsior-Coin Milano ha cambiato tre volte il progetto, prima dell’apertura. A 9 mesi dall’inaugurazione Stefano Beraldo, l’Ad di Coin chiede: al -1 abbiamo deciso di fare un supermercato. Sapete come ho risposto? Con un sorriso. E via al lavoro, a 9 mesi dall’inaugurazione…
Le spese di gestione sono un brutto male ma dobbiamo lavorarci, sappiamo come contenerle.

. Tre cantieri di lavoro. Corrado Vismara, vice presidente di CNCC
. 1 Il retailer è centrale e il sale del progetto del centro commerciale, anche per progetti di recupero, urbani o meno
. 2 il cambiamento è veloce e stride con la lentezza del real estate che sta peggiorando, dobbiamo lavorare più velocemente, insieme.
. 3 le Associazioni devono essere coinvolte per contrastare la non risoluzione dei problemi da parte dei politici.

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