Mediterraneo-Salvatores, tra fuga e libertà

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Mediterraneo-Salvatores, tra fuga e libertà

Autore: Giulio Rubinelli per la scheda del film Luigi Rubinelli per gli abbinamenti food

Sky Cinema Cult
Sabato 20 aprile
Ore 21.00

“Avevamo tutti più o meno quell’età in cui non hai ancora deciso se mettere su famiglia o perderti per il mondo.”

(Tenente Raffaele Montini)

Di recente mi è capitato, per affermazioni politiche, di discutere l’efferatezza degli italiani durante la Seconda Guerra Mondiale rispetto agli alleati tedeschi. Di fronte alle stragi, ai drammi e alla tragedia della collaborazione alla deportazione degli ebrei da parte del regime fascista rimane sempre tuttavia poco da ridire.
È questo il tallone d’Achille, il ragionamento più delicato di cui tener conto durante la visione del premiatissimo
“Mediterraneo” di Gabriele Salvatores (Oscar a Miglior Film Straniero 1992).

Bonaccioni, ingenui e impacciati. Così vengono presentati sin da subito i nostri eroi, da Bigagli e Abatantuono a Cederna e Bisio. Inviati dal regime a presidiare una piccola isola dell’Egeo, perdono presto i contatti radio con l’esercito e si ritrovano così isolati dal mondo in guerra.
Scoprono che l’isola è popolata da sole donne, bambini e anziani poiché gli uomini sono stati tutti deportati dai tedeschi.

Giocano a calcio, si innamorano e si integrano con la popolazione locale. Della politica interessa a tutti poco. I valori di onore e patria imposti dal duce vengono dimenticati dai nostri soldati all’ombra degi alberi e nello specchio di un mare che ricorda loro irrimediabilmente casa.

In un decennio poco felice per il cinema italiano dal punto di vista estetico e recitativo, questa pellicola spicca per i suoi contenuti di dolcezza e ingenuità che ci ricorda un po’ per atmosfera un altro Oscar nostrano: La vita è bella.

Savatores chiude con Mediterraneo la ‘trilogia della fuga’, composta da Marrakech Express (1989) e da Turné (1990).
Sceglie di aprire il film con la citazione di una frase di Henri Laborit “In tempi come questi la fuga è l’unico mezzo per mantenersi vivi e continuare a sognare” e si chiude così: «Dedicato a tutti quelli che stanno scappando».

Fuggire è il concetto più interessante da catturare in ambito cinematografico e dell’arte in genere poiché ne è lo stesso scopo e al contempo mezzo.
Fuggire non è viaggiare. Il viaggio ne può derivare e in viaggio ci si può ritrovare. La fuga va cercata, desiderata e conquistata. È un atto di libertà e di coraggio che i protagonisti di Mediterraneo perpetrano con determinazione. Fuggono a testa alta da una realtà che non appartiene loro e rivendicano la loro scelta per l’intera durata del film.
La fuga come atto di coraggio, appunto.

In un periodo di giovani esili, più o meno forzati, questo film risveglia in noi il desiderio più elementare che è la libertà. E il naturale diritto all’autorealizzazione.

Questo lo dedichiamo ai giovani italiani all’estero o a chi aspetta ansioso il loro ritorno a casa.

Genere: Commedia

Velocità: Narrativa. Attende le battute e ne fa metronomo. E le battute sono serrate.

Temperatura: Dolce tepore dell’umanità di soldati storditi dalle follie della guerra

Qualità: Tecnicamente media. Contenutisticamente è un trattato di filosofia.

Da vedere con: Chi ci è mancato da troppo tempo.

Gli abbinamenti food

Difficile scegliere gli abbinamenti con queste tonalità del film recensito da Giulio: un film corto, lungo, breve, mosso, fermo, allegro e triste. Ci proviamo

Vino: Freisa d’Asti 2011, Antonio Bellicoso, Montegrosso Asti, elegante e con un profondo retrogusto che ti accompagna a lungo e racconta sempre la verità.

Formaggi: la Giuncata Leccese è un formaggio di facile produzione, preparato con latte vaccino parzialmente scremato. Viene prodotto nella provincia di Lecce e non richiede stagionatura. Ha una forma circolare-elissoidale con diametro di 10 cm e altezza di 5 cm. Presenta una pasta è morbida e consistente, di colore bianco latte, senza crosta; ha un gusto fresco e delicato. Se si aggiunge del caffè alla pasta cagliata, il prodotto diventa un ottimo dessert. Quest’ultimo passaggio è per sottolineare la voglia di libertà e di fuga.

Cioccolato: questa volta segnaliamo una torta, Pistocchi cioccolato e peperoncino, un rincorrersi fra dolcezza e speziato, piccante ma mai troppo. Pistocchi è un produttore di Firenze, una famiglia, un brand locale, di tradizione e un po’ anarchico. Un rapporto valore-prezzo fantastico.

 

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