Ikea ha la birra a marchio. Svedese

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Ikea ha la birra a marchio. Svedese

Marzo 2013. Ikea non parla volentieri della sua diversificazione da arredamento (Ikea Italia) e alimentari (Ikea food). Ma ormai il giro di affari prodotto dai servizi di ristorazione, dal bar (con comparto biologico) dai chioschi volanti aperti nei giorni di maggior afflusso e dal market con cafeteria a self service, ha raggiunto un volume di affari tale che l’azienda si presenta come un’autentica macchina di ristorazione. Molti clienti si fermano a mangiare dati i costi contenuti e visitano il market con soddisfazione per lo scontrino. D’altronde è stato proprio il fondatore, Ingvar Kamprad, a sottolineare come il cliente con la pancia piena e i bambini contenti, spendono di più, non è vero? (5)
Ci sia consentito spendere due parole sulle polpette, piatto forte della casa, e il ritrovamento di tracce di carne di cavallo che ha attraversato tutta l’Europa e non solo Ikea. Ma non converrebbe fare anche le polpette di carne di cavallo che, evidentemente costano di meno, e sono apprezzate da target di consumatori sempre più numerosi? Farsi prendere in contropiede su un piatto base come questo è sorprendente, soprattutto quando si fanno decine di controlli sui fornitori e sui prodotti venduti. (5)

. La birra. Da qualche mese è possibile consumare sia il vino sia la birra nel ristorante a self service della GSS. Il vino non è ben visibile e si capisce, perché è venduto a clienti che si mettono in macchina subito dopo. È comunque un prodotto italiano e apprezzato. Non così si può dire per la birra, che è importata dalla Svezia e venduta a un prezzo conveniente. La stessa bevanda si può acquistare anche nel Market in confezione di tre bottiglie a meno di 3 euro. Il gusto è particolare, amarognolo con un buon retrogusto, di pronta beva. Quanti km ha fatto quella bottiglietta da 33 cl prima di arrivare a Villesse (Ts) dove è stata fotografata durante la coda al ristorante, sopra un vassoio? In Friuli, ma anche in altre regioni vicina al Friuli Venezia Giulia, ci sono ottime birrerie e il consumo è elevato con prezzi di sicuro interesse. Visto l’orientamento al biologico di molti prodotti venduti da Ikea (meritorio, davvero) non sarebbe il caso di orientarsi al km 0, in ossequio alla sostenibilità e alla carbon foot print? Per non parlare di prodotti del territorio che stanno convincendo molti operatori della ristorazione a inserirli in catalogo, Autogrill in testa? (3)

Resta comunque il fatto che la birra Ikea è buona e conveniente. Ma quel km lungo non può diventare un km più corto, visti i trend di consumo in atto?

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