Il sorriso di Nuovo Cinema Paradiso

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Il sorriso di Nuovo Cinema Paradiso

La scheda del film è di Giulio Rubinelli, gli abbinamenti food di Luigi Rubinelli

Ci sono film che non si consumano. Rimangono intatti nel tempo, immuni alla corrosione delle circostanze proprie del tempo in cui li si vede.
Stessa particolarità che appartiene a certi momenti unici e irripetibili della vita di tutti che mai verranno rimpiazzati né ricoperti dalla patina degli anni.

Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore ne è un esempio.
Oltre due ore di genuino tributo al cinema e alla passione per chi lo fa, lo segue, lo ama.

Una pellicola dall’infinita dolcezza, in particolare nella sua prima parte, che ci rimanda a un cinema- specchio dell’Italia. Che sa di casa, di infanzia e semplicità e ci riporta alle nostre origini, alle nostre prime passioni. Che è fragrante come il pane fatto in casa e profuma di domeniche all’aperto. Senza voler fare poesia, questo film, unico e raro (anche nella filmografia di Tornatore, con tutto il rispetto) ci aiuta a ricordare chi siamo e da dove veniamo.
Quando la crisi si abbatte sulla nostra economia, la minaccia della disoccupazione affligge la serenità familiare e il costo della vita si fa semre più soffocante, la tenerezza dello sguardo del piccolo protagonista (Salvatore Cascio) di Cinema Paradiso ci ricorda il perché di tante scelte, di tante lettere scritte e mai inviate, di tanti errori mai perdonati.

Una perla da gustare con estrema calma la sera prima di recarsi ai seggi e che proprio in questa sua particolare ricorrenza dovrebbe spronarci tutti anche ad un pizzico di orgoglio nazionale, o forse solo a un poco di amor proprio, per questa terra devastata che invece meriterebbe, appunto, tanta passione.

Se non fosse per il ciclo che Sky dedica ai film italiani vincitori di Premi Oscar, sarebbe inutile ricordare la vittoria di questa pellicola nel 1990 (domenica notte avrà luogo la premiazione di quest’anno.)

A mio parere questo film, dotato di una regia semplice, di interpretazioni buone ma non eccelse e di un doppiaggio poco più che mediocre, nasconde il suo fascino celandolo tra i fotogrammi della piccola Giancaldo (paese siciliano inventato da Tornatore, che di Cinema Paradiso è anche lo sceneggiatore), tra i sedili della sala cinematografica, tra le sue storie, i suoi personaggi e il reale ecosistema che prendeva vita ogni sera in magica contemplazione del miracolo visivo di storie talvolta lontane e indecifrabili, talvolta anche fin troppo vicine agli spettatori (come ad esempio La terra trema di Visconti che si rifà ai Malavoglia di Verga).

Specialmente dedicato a chi ha lasciato casa e non vi torna da troppo tempo, a chi ha voluto o dovuto abbandonare le proprie ambizioni e a tutti coloro che invece sono restati. Un dono magnifico a ciò che tutti ci accomuna: la memoria, di noi e della nostra terra.

GENERE:
drammatico, ma capace di suggerire un sorriso, mai amaro. Grande spazio al genere romantico nella seconda parte.

VELOCITà: Di per sé la durata del film è lunga: 123 minuti. E pensare che la versione originale era dotata di 50 minuti in più. Scorre veloce, tra un flashback e una corsa in bicicletta. Tra l’attesa dell’amore fuori dalla finestra e le estati italianamente infinite.

TEMPERATURA:
L’isola Sicula non lascia spazio a grandi brividi oltre a quelli forniti dalla trama. Una buona occasione per sognare l’arrivo quantomeno della primavera.

QUALITà:
Classicone. Imperdibile.

COLONNA SONORA: Non poteva mancare lo zampino di un sempre grande Morricone che ci accompagna con garbo attraverso la vita di Totò (il protagonista)

DA VEDERE CON:
Un film per tutta la famiglia. Strappa facilmente un sorriso anche ai più piccoli

Buona visione, buon appetito e buon voto!

SKY CINEMA HITS
Sabato 23 febbraio
Ore 21.10

INFO
Lingua originale:    Italiano, Siciliano
Paese di produzione: Italia, Francia
Anno:    1988
Durata:    155 min
123 min (versione internazionale)
173 min (director’s cut)

Regia: Giuseppe Tornatore
Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore

E non possiamo astenerci dal rivolgere un pensiero al grande scenografo Andrea Crisanti che ci ha lasciati nel maggio dell’anno scorso.

Gli abbinamenti food

Per il vino: Barbaresco Gaja, 2009, intenso e nitido negli aromi, al palato rimane armonico e ricco, continuo, segno di gran carattere in cui si riconoscono liquirizia e tabacco.
Per il cioccolato: Lindt Tavoletta Cioccolato Fondente 70% di cacao, senza zuccheri aggiunti. È un classico come il Barbaresco, gusto persistente se lasciato sciogliere sotto la lingua, morbido e avvolgente.
Per il formaggio:  Murianengo. Si produce nelle località del passo di Moncenisio e il passo della Novalesa, Torino. È un formaggio erboribato fatto con latte misto (vaccino, ovino e caprino) e prodotto con la stessa tecnica del vicino Castelmagno. Stagionato per 3-5 mesi. Nell’Abbazia di Novalesa è da vedere un Caravaggio.

 

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