Barilla: il primo spot che da valore alla categoria
Gennaio 2013. Il professor Giampiero Lugli nel suo “Eccesso di scelta” Apogeo invita i distributori a pubblicizzare a scaffale il leader di categoria, mettendo in risalto la quota di mercato, per rendere più interessante ovviamente il leader ma l’intera categoria. Il primo esperimento è stato tentato da Interdis in tre supermercati Migross. I risultati sono incoraggianti.
Barilla sta tentando un’operazione simile seppur sul versante pubblicitario: i nuovi spot di inizio 2013 testimoniano la volontà di parlare di categoria della pasta (e per essere completa bisognerebbe che, ad esempio i sughi fossero adiacenti alla pasta), mettendo al centro della comunicazione la pasta e alcuni comportamenti rilevanti:
. l’amore, un atto da fare tutti i giorni,
, il benessere, tenersi in forma tutti i giorni,
. fantasia, si può tutti i giorni.
Lo spot utilizza codici di linguaggio sofisticati e semplici contemporaneamente (sono molto efficaci e immediati) con una forma visiva inedita. Sono racconti di vita quotidiana che permettono a Barilla di dialogare direttamente con il consumatore e i suoi stili di vita in un film ben girato con qualche imperfezione voluta per farlo sembrare ancor più veritiero.
Parlare di categoria ovviamente fa comodo alla Barilla ma anche a tutto il comparto della pasta.
Cosa manca a questi racconti? La convenienza, argomento di vita quotidiana, essenziale nei prossimi tre-quattro anni. Giuseppe Morici di Barilla, durante la presentazione ha azzardato: “Bisognerebbe mettere nello spot il costo di un piatto di pasta completo: 50 centesimi”. Siamo d’accordo con lui.
(Riflessione personale: lo spot-racconto Wim Wenders-Alessandro Baricco, quello del contadino che taglia il grano, è tuttora insuperato, Vicky Gitto, direttore creativo di Y&R ci scuserà…)
Questo e' uno spot di prodotto quello di wenders uno spot sulla storia della marca. Il commento personale e' poco rilavante seppur lecito, si tratta di territori di comunicazione molto diversi.