Settembre 2012. In un recente studio di Symphony Iri Group, l’autore, Roberto Galasso, conclude in questo modo: “L’interrogativo principale sul futuro del Discount è sicuramente quello relativo alla sua capacità di consolidare definitivamente lo sviluppo attualmente espresso, tanto da perdere definitivamente la caratteristica di Canale “rifugio” la cui importanza è finora stata limitata ai soli periodi di contrazione economica.
In questo senso nel corso del 2012 sarà interessante verificare se il Discount riuscirà a confermare:
– il raggiungimento un rapporto proporzionato tra una crescita omogenea della rete e una reale crescita della quota delle vendite rispetto al totale della GDO; – la tendenza ad un ritorno al modello dell’Hard Discount, con una parziale estromissione dell’Industria di Marca dagli assortimenti del Canale ed un miglioramento della marginalità;
– una definizione consolidata nel tempo del proprio ruolo, diventando stabilmente il punto di vendita abituale per la spesa quotidiana (freschi, pane, ortofrutta, latticini) di una fetta più ampia di consumatori”.
Diciamo subito che in un anno il discount non ha potuto sopperire alla mancaza di offerta per coprire stabilmente i bisogni della spesa quotidiana. In generale, perché ad esempio Lidl, come abbiamo già pubblicato, a iniziato a testare la panetteria interna. Altri hanno aggiunto la macelleria all’esterno del recinto del punto di vendita. Altri ancora hann introdotto frutta e verdura sia sciolta sia confezionata. Pe riprendere le considerazioni di Symphony: ci vorrà tempo ma il discount si annuncia come un tembile canale di prossimità stretta. Ecco alcuni dati riepilogativi.