Ottobre 2012. Il presidente di Unicoop Firenze, Turiddo Campaini, l’aveva detto senza perifrasi: “Abbandoniamo il concept degli ipermercati per ricentrarci sul core business del food e quindi sui superstore. Il non food sarà sviluppato dagli specialisti nella galleria e nel parco commerciale”. Dopo due anni di lavoro a negozio aperto ecco il primo risultato: Montecatini Terme (PT) passa da 9.000 a 5.000 mq. RetailWatch è in grado di analizzarlo.
– La riorganizzazione. La compensazione della riduzione della superficie dell’ipermercato, che diventa superstore, è compensata da un aumento della galleria commerciale (nuovi esercizi al dettaglio, nuova ristorazione e nuovi servizi) e dall’allargamento del parco commerciale. Montecatini diventa davvero un laboratorio: nel parco commerciale si confrontano, ad esempio, due GSS dello sport come Nencini Sport e Decathlon, e due GSS dell’abbigliamento: nella piccola galleria Oviesse con H&M (addirittura uno accanto all’altro). Nel centro oltre all’ufficio postale trovano posto la farmacia e la banca. Il nuovo centro commerciale copre una superficie di vendita di 25.000 mq (40.000 mq con il parco), con un investimento di 26 mio di euro. Da notare l’insegna già notata e cambiata a Novoli (Fi): adesso diventa Coop.fi.
– La sostenibilità. Nuovi impianti di illuminazione a Led (in galleria e nel superstore), impianto fotovoltaico sulla copertura e sui lucernari del centro.
– Il superstore. È ubicato sull’entrata a dx del centro. All’esterno l’ufficio soci con spazio per il wi-fi gratuito. Sulla dx: rosticceria-bar-gelateria e diversi ordini di sedute. Piatti espressi da 4,50 euro che cambiano ogni giorno. Aggiunta di piatti etnici come il Kebab.
– Il layout e l’offerta. L’ingresso nel superstore è sull’ortofrutta (passaggio non obbligato) al centro e a dx la panetteria-pasticceria (NB: è stato abolito completamente il corridoio perpendicolare dedicato alle promozioni di periodo). Quel che colpisce è l’ergonomia dello spazio di tutto il pdv, fino al fronte casse, dove l’agibilità di persone e carrelli è garantita continuamente. Due percorsi possibili: uno breve e uno lungo. La disposizione dei reparti dell’alimentare, la decorazione e la comunicazione in store è identica a Ponte a Greve (Fi): quindi dopo la panetteria sul perimetro si susseguono a dx lineare dei freschi 4° gamma frontale all’ortofrutta, pesce e carni, con l’aggiunta del tradizionale (forse andrebbero potenziati i pronti da cuocere). Sulla sx dopo l’ortofrutta la gastronomia-rosticceria. Seguono poi i freschi confezionati e i generi vari. Prima della macelleria uno spazio promozionale. Visivamente il numero di referenze grocery e non, sembra aumentato. Imponente il numero di referenze di prodotti locali un po’ in tutte le categorie merceologiche (forse bisognerebbe trovare un fil rouge di comunicazione sul tipico che attraversi tutte le categorie merceologiche). Riscritto nella superficie e nelle attrezzature il reparto dei vini che conserva un’ottima scala prezzi e da voce al territorio. A fianco un lungo lineare dedicato alle birre (da vedere il system di comunicazione, produttore per produttore, prodotto per prodotto, con slim ben disegnati e chiari). Sul fondo, ancora nel secco ecco le nuove categorie dei prodotti con e senza e i salutistici.
Ristrutturato drasticamente il non food per il dimezzamento della superficie del pdv: casalinghi rivisti, adesso per complementarietà, elettronica di consumo inesistente e lasciata all’Euronics (nuovo ingresso e corridoi che abbandonano il laminato di lamiera, diventato davvero troppo pesante) della galleria. Finito anche lo spazio per l’abbigliamento, il superstore si concentra sull’intimo e sulla maglieria (uomo, donna e bambino), forse c’è qualche pantofola di troppo. Riscritto anche il beauty.
– Il fatturato: il rapporto del 60% food 40% non food passerà, probabilmente, all’85%-15%.
– Toilette: al momento della visita erano in ordine e pulite.
Punti di forza
Secondo RetailWatch il nuovo superstore presenta una minor massificazione, molta più ergonomia negli spazi e profondità degli assortimenti. Da notare lo spazio per i prodotti locali, fresco e secco.
Punti di debolezza
Reparti del non food ancora da disegnare
La sostenibilità di Superstore Coop.fi-Montecatini
Impatto ambientale 3
Solidarietà 5
Legami con il territorio 5
Naturalità 4
Organic-biologico 4
Artigianalità 4
Tema molto interessante e attuale. Articolo e filmato ottimi.