Meo: il commerciante? Deve evolvere in retailer…
Gennaio 2012. Carlo Meo, come al solito, mi porta a mano l’ultimo libro (Carlo Meo, Design&Marketing) scritto di getto e di esperienze, personali, famigliari e collettive, perché, l’editore si è dimenticato di mandarlo all’elenco che gli ha caldeggiato.
È un libro scintillante, denso di episodi, di nomi, indirizzi e, appunto, di esperienze. Ma non solo. È denso di verità che, come tali, sono scomode. Nel volete alcune, così, tanto per tentare di farvi comprare il libro? Dice Meo: “Il punto di vendita in questi anni è diventato il centro delle decisioni di acquisto, mentre lo shopping è divenuta una componente fondamentale di intrattenimento e di autodeterminazione… Ma contemporaneamente i commercianti hanno disimparato a fare il proprio mestiere, dimenticandosi le proprie origini e la propria missione, sia la grande insegna con centinaia di esercizi sia il salumiere sotto casa. Da una parte il settore retail cresce per dimensione di fatturato e importanza, dall’altra la professione perde di significato rispetto alle esigenze delle persone”.
Per chi ha voglia di pensare, questa frase di Carlo Meo, questo libro, è un buon antidoto per capire cosa c’è che non va e cosa si può fare per il retail di domani. Certo Carlo Meo fa il consulente e ha una tesi precisa, ha i suoi santuari (ad esempio Abercrombie, dove, dice, lui e sua figlia Martina si trovano a loro agio, io un po’ meno e vi consiglio di non entrare in Gilly Hicks, la figlia minore di Abercrombie&Fitch), le sue tesi, ma anche la capacità di compiere un’analisi critica sul commercio di oggi, sugli acquisti e sui consumi proiettando attori e prodotti nel futuro. Non fa niente se non siete d’accordo su tutto, l’importante è seguire la critica costruttiva di Meo, cogliendo gli esempi (e sono tantissimi) che fa, per capire il cambiamento, soprattutto in un momento di grande trasformazione. Ecco la definizione di commerciante che Carlo Meo tratteggia: “Un soggetto economico con la capacità di intuire e immaginare i bisogni delle persone e di trasferirli in un’offerta commerciale interessante e esteticamente convincente per un cliente”.
Nella definizione di commerciante c’è quell’aggiunta di persone che è una delle chiavi di volta del retail di domani: passare dal cliente alle persone, come DM che in Germania e in Austria scrivono a chiare lettere: “Compro da DM perché mi trattano come una persona”. Vero Carlo?
Carlo Meo, Design&Marketing, Gruppo24Ore, 18 euro