Samsung Galaxy: e’ il momento di costruire un brand asiatico?
Dicembre 2012. In coreano, Samsung significa “tre stelle”, un segno di qualità che fino a qualche anno fa connotava il logo dell’azienda e che purtroppo poi si è deciso di perdere. Questa scelta di ricreare un logo, perdendone tratti distintivi importanti, sembra ribadire quello che a oggi si sa dei brand asiatici in generale: brand capaci di aggredire un mercato, perché copiano l’innovazione fatta da altri e riescono a produrla a prezzi molto competitivi. Ovviamente questa non è una logica di branding e rischia di esporre tutti questi brand all’inglorioso declino di un ex-gigante come Sony, che aveva lo stesso approccio e inevitabilmente quando qualcuno – i coreani, e oggi i cinesi – è riuscito ad essere ancora più competitivo sul prezzo, non è riuscito a rinnovarsi, mostrandosi quale grande Golem con i piedi di argilla.
Una sfida fra giganti
Fin qui è così ma Samsung con il suo smartphone Galaxy potrebbe sovvertire questa regola perché per volontà del suo attuale ceo – Lee Jae-yong – sta mettendo in campo tutte le leve utili a costruire un brand e non solo un ottimo prodotto con uno stupefacente value-for-money. Attenzione al design, determinazione a diventare cool, attività di comunicazione molto intelligenti – e divertenti – per attaccare Apple, che per la prima volta rischia – soprattutto nei target più giovani che vedono i propri genitori “giocare” spesso con qualcosa della mela e cercano sempre un modo di distinguersi – di perdere il suo primato di smart coolness. Stiamo a vedere. La sfida è appena cominciata.
Silvia Barbieri