Farmacie: un format commerciale meno compulsivo, svp!

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Farmacie: un format commerciale meno compulsivo, svp!

Settembre 2012. Questa farmacia è ubicata alla stazione Termini di Roma, all’attacco del binario 1, poco distante da uno degli accessi.

Sin dalle vetrine il tono di comunicazione è molto aggressivo e spinge all’acquisto compulsivo, con uso di comunicazione cartaceo e anche video. All’interno, di fronte al banco della profumeria e a quello delle prescription, quattro doppi banchi di parafarmacia e prodotti per l’igiene e la bellezza stupiscono per l’intenso uso delle offerte: 3×2, taglio prezzi, sconti.

Non vogliamo bittarla sulla morale ma non sarebbe meglio studiare un format di comunicazione commerciale meno compulsivo. Dopotutto siamo in farmacia, un luogo dove si entra per problemi soprattutto di salute. Certo, anche di benessere, ma il luogo è uno solo.

1 commento

  1. Le farmacie, ammettiamolo, da anni sono dei mini souk dove si vende di tutto e di più… anche dei farmaci. Non mi stupisco quindi di questo imbarbarimento commerciale, che trova perfetto contraltare in alcuni operatori della GDO che promuovono tagli prezzo sui farmaci disponibili nelle proprie parafarmacie interne ai punti vendita per attrarre clientela, dimenticando che il vero ruolo delle parafarmacie dovrebbe essere di servizio per i propri clienti… Dopo tutto anche uno spot on air in questi giorni (Moment di Angelini) "incita" all'accaparramento di farmaci (addirittura la protagonista dello spot si vanta di comprare la confezione da 36 compresse e quella da 8: ma a chi servono? a un'intera classe di studenti col mal di testa!?) Resto convinto che non fosse questo l'esito di chi riteneva salutare per il sistema Paese una maggiore liberalizzazione del settore.

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