Magnanini-Sigma: la centrale resisterà, ma molti pdv rischiano grosso
Eros Magnanini è la nuova anima di Sigma. Ha assunto la presidenza in un momento particolare sia per il gruppo di cooperazione fra dettaglianti sia per il retail in generale. L’applicazione dell’Art.62 sta riscrivendo i rapporti industria-distribuzione e, quindi, il ruolo delle centrali e delle catene al dettaglio che dovranno, da una parte, affrontare un nuovo modo di gestire la liquidità e, dall’altro, riscrivere il perimetro delle contribuzioni marketing con i fornitori tutti.
A lui RetailWatch ha voluto chiedere come il suo gruppo, Sigma, sta affrontando questi passaggi chiave. Ecco le sue risposte.
Dottor Magnanini: concorderà con noi che è iniziato, ahimè, un periodo di nuova complessità. Mi permetta, allora, di chiederle: ha ancora senso oggi parlare di centrale e del suo ruolo cerniera nell’organizzazione del retail?
Si e lo avrà anche in futuro, ma solamente chi saprà adottare un nuovo modello organizzativo manterrà la possibilità di esistere e stare sul mercato dando un reale valore aggiunto ai propri soci. Una mission chiara ed identificata con una progettualità a medio termine, una professionalità elevata delle risorse, regole interne chiare e precise, condivisione delle informazioni ne sono i capisaldi.
Come tutta la business community sa e i bilanci sottolineano la marginalità dei retailer è in calo. Come si può garantire oggi marginalità ai negozi al dettaglio, soprattutto quelli della distribuzione associata?
In Sigma riteniamo che la capacità di rispondere alle esigenze del consumatore non significhi solo lavorare sulla leva del prezzo. Sicuramente puntiamo sul concetto di risparmio e abbiamo organizzato iniziative orientate in questo senso, come Operazione EsclusIVA, pianificata a cavallo tra fine 2011 e inizio 2012, con cui abbiamo risposto all’aumento dell’IVA offrendo un buono sconto di 2,50 euro ogni 10,00 euro di spesa.
Tuttavia, al di là di queste esperienze, cerchiamo di mirare maggiormente a servizi fidelizzanti all’insegna in maniera duratura, come prodotti a marchio e capacità di servizio. L’enfatizzazione di questi aspetti è l’elemento predominante che consente di acquisire quell’elemento di distintività che di fatto diviene il difensore del margine.
Parlando di futuro a breve, la domanda è d’obbligo: come sta affrontando Sigma la complessità dell’ Art. 62?
A prescindere da una certa difficoltà nel comprendere come possa il contenuto dell’articolo 62, essere collocato nel Decreto-Legge 24 gennaio 2012 n.1 – denominato Salva Italia, favorire il raggiungimento dell’obiettivo programmato, permane una forte perplessità.
Questo decreto si presenta come una pesante interferenza nel libero mercato, nel quale storicamente sono inserite le attività commerciali, e vede minacciata l’attività dei soggetti interessati, venditori ed acquirenti, nella definizione dei prezzi di beni e servizi attraverso una mutua interazione.
Possiamo comprendere le agevolazioni offerte, con tale delibera, alle grandi superfici di vendita, per la possibilità di orari di apertura ampi e non più condizionati, la gestione di distributori di carburante e spazi più ampi al parafarmaceutico, ma per le attività commerciali medio piccole, tipiche della DO, si fa fatica ad intravedere vantaggi in contropartita alle restrizioni delle modalità di pagamento delle forniture.
Tale provvedimento rischia, invece di accelerare, come uno tsunami, la cancellazione dal mercato di migliaia di attività commerciali, riducendo posti di lavoro e incrementando di controparte i disoccupati. È nostro dovere cercare di affrontare l’approccio con questa rivoluzionaria modalità con gli strumenti idonei, soprattutto mantenendo un servizio di qualità e comodità per i consumatori in un contesto di convenienza e salvaguardando il contenimento di una pesante inflazione.