Tassinari-Coop: nell’Art. 62 abbiamo salvato le centrali
Luglio 2012. Vincenzo Tassinari non delude mai chi lo ascolta, con la consueta franchezza entra nei temi più caldi e dà la sua versione. Ecco alcuni passaggi della sua relazione alla convention di Despar. Parla in qualità di presidente di Centrale Italiana:
– Economia. Il driver che ci guida oggi è la discontinuità, un cambiamento strutturale, ha come linea guida e motore la riduzione del debito pubblico che dovrà durare 30 anni.
– Consumi: stiamo assistendo a una tempesta perfetta. Il consumatore paga ob torto collo una crisi che non lo vede protagonista. 2.000 euro all’anno in meno non sono uno scherzo. L’inflazione oltretutto è in aumento. Gli ipermercati sono investiti da questa crisi che è crisi di fiducia e di rinvii degli acquisti. Il consumatore è ormai uno scienziato delle spesa: cerca prezzo-rassicurazione-qualità-store brand ma anche il luogo di acquisto che sappia riunire insieme questa caratteristiche.
– L’offerta del sistema Coop. Dobbiamo ridefinire il modello di offerta con pdv segmentati hi-low con modalità di acquisto gratificanti. Il canale di vendita deve diventare distintivo, non tutti potranno avere la stessa mission e quindi la stessa offerta, siamo di fronte a un cambiamento epocale. Dopo aver messo a posto food e non food dovremo rafforzare la nostra presenza nei servizi: carburanti, farmaci, finanza.
– Art. 62. Il Governo Monti anziché le liberalizzazioni promesse ci ha portato l’Art.62. Il 25 ottobre cominceremo una nuova era: assisteremo a una crisi finanziaria per pagare meglio le grandi multinazionali. Art. 62, comma 2: nasconde la definizione di come fare i contratti, siamo tornati al 1998 con i Nac. Nel 1993 inizia l’era del trade marketing, oggi con l’Art. 62 siamo arrivati alla deriva di questo concetto. La forbice di questo articolo passa agilmente dalle prestazioni alle contro-prestazioni, come se noi non investissimo nei nostri punti di vendita e fosse l’industria che investe. Lo dico senza problemi: vinceranno le imprese mono-negoziali, cioè le multinazionali. Fortunatamente siamo riusciti a salvaguardare il contratto quadro e quindi le centrali e le supercentrali, che erano nel mirino di chi ha ispirato l’Art.62.
Lo scenario dei prossimi mesi sarà contrassegnato da una forte selezione dei soggetti distributivi: si salveranno le imprese e i gruppi compatti, con le idee chiare che avranno lavorato su una maggior efficienza, sulla trasparenza, la reciprocità.
– Le relazioni con l’IDM. Servirà una nuova progettualità con l’industria di marca con un nuovo modello di relazioni. Servirà anche una nuova progettualità con l’agricoltura italiana con nuove idee e nuove proposte.