Il discount è il format dei prossimi cinque anni? O dell’EDLP

Data:

Il discount è il format dei prossimi cinque anni? O dell’EDLP

Febbraio 2012. Nel 2011 il discount è cresciuto del 4,7%, l’ipermercato ha perso il 3,4%%. Aumenta il superstore (da ricordarsi che in questo canale c’è Esselunga e il suo peso). La pressione promozionale ha toccata la bellezza del 27% e, secondo Symphony Iri, ha riguadagnato slancio nell’efficacia (ma secondo noi questa tesi è opinabile, vedere in archivio il carteggio Rubinelli-Marzoli).

Il comportamento del consumatore
Nel contesto attuale del mercato il consumatore è una variabile sempre più complessa da controllare.
L’acquirente di oggi:
– Scrive una lista della spesa
– È più attento ai prezzi
– Paragona le offerte volantino e lo usa molte volte come lista della spesa   
– Mixa i suoi acquisti tra diversi formati e canali distributivi, consigliamo di tenere in evidenza i Gas
– Pensa che la store brand sia un buon compromesso per evitare il decalage totale dello stile di acquisto e quindi di vita
– Acquista volta per volta senza farsi coinvolgere da acquisti promozionali in volume e regola l’intensità dello scontrino.

Un’indagine di Eurisko e quella di Finzi
Secondo un’indagine GFK l’82% dei consumatori mostra dei comportamenti volti a sottolineare un comportamenti di acquisto incentrato sull’occasione. Lo si vede bene:
– nella ricerca di prodotti di marca in promozione,
– nella mix degli acquisti tra cali della gdo e discount
– piuttosto che nella ricerca del prezzo basso a tutti i costi, anche se da gennaio le store brand di primo prezzo hanno segnato maggior gradimenti che nel passato
I meccanismi che regolano la fedeltà sia essa alla marca piuttosto che al punto di vendita diventano più difficili da governare.
– l’elasticità della domanda al prezzo aumenta sensibilmente.
Le regole di questi cambiamenti non sono semplici e chiare, variano da categoria a categoria e per nozione di prezzo utilizzata (Prezzo di Base – Lungo Periodo) piuttosto che Prezzo in Promozione.
È importante dominare questo tipo di informazioni, dice Eurisko, in quanto se queste dinamiche, da congiunturali che sono, diventassero strutturali potrebbero anch’esse impattare fortemente sugli assetti competitivi.

Enrico Finzi sostiene che 1/3 degli acquirenti del food si sia spostato ormai sul discount come canale assoluto o complementare, difficile torni indietro.

Il futuro è del discount?
Se tutto questo è ormai patrimonio comune, la domanda di RetailWatch è questa. Se è vero (e vero certamente lo è) che il consumatore sta testando anche iI discount nel suo portafoglio personale di canali dove fare la spesa e aggiunge vieppiù (ed è vero anche questo) store brand nel suo carrello della spesa, non è che quando finirà la crisi economica e finanziaria che sta imperversando nel paese non riuscirà più a rivedere il suo portafoglio canali, tornando ai vecchi comportamenti, e scartare così discount e store brand, che oggi hanno un successo insperato? Ritornando cioè verso I supermercati (più o meno grandi)?

– Le ricerche di mercato, infatti, dicono che il consumatore pensa che le performance dei prodotti di alcuni discounter siano uguali o migliori sia a quelle delle store brand delle insegne al dettaglio sia alle grandi marche (l’affermazione è scomoda, ce ne rendiamo conto, ma bisogna prenderla in considerazione).

– Il discount (se succederà questo e se il consumatore confermerà le sue comparazioni di canale e di prodotto) si conferma come il canale, la tipologia di vendita più performante dei prossimi cinque anni?

– Lasciamo stare per un attimo le previsioni, una sorpresa potrebbe venire da chi praticherà l’every day low price in modo esaustivo e soprattutto continuo, come U2-Unes e Carrefour Express (cercate nel sito le due case history). È la riaffermazione del canale supermercato (di piccolo superficie o, se preferite, la superette) contrapposto allo strapotere del discount?

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

l’IA rivoluzionerà tutto…anche il Retail

L'IA impatterà il mondo ed il retail in modo particolare. Dalla logistica agli acquisti, i processi verranno con ogni probabilità rivoluzionati. È meglio prepararsi per evitare di prendere l'onda del cambiamento in faccia.

Chi ha ucciso Clevi?

Clevi, startup creatrice di un sistema di rilevazione e comparazione dei prezzi retail applicati online, ha chiuso i battenti per mancanza di clienti e fondi, nonostante potesse apportare valore al mercato. Chi sarà interessato ad acquisirne proprietà intellettuale e strumenti di rilevazione?

Una nuova rivista di retail. Perché?

RetailWatch torna dopo 4 anni, in un momento sfidante per il retail nazionale ed internazionale, riprendendo lo stile e gli argomenti per cui è diventato famoso.