Giugno 2012. Coca Cola ha realizzato uno studio sul suo impatto nell’economia italiana affidato alla società Steward RedQueen e approfondito da Ethan B. Kapstein, professore dell’Insead di Parigi.
Coca Cola è il settimo produttore del settore del food and beverage nazionale. Esprime un giro di affari di 1.200 mld di euro. Da lavoro a ca 3.300 persone e conta ca 118.000 clienti.
Nel 2010 ha registrato un valore aggiunto in Italia di 288 mio di euro che rappresenta lo 0,02 del Pil di cui 157 mio di euro sono dovuti a salari netti. Il valore aggiunto totale, diretto e indiretto, per l’economia italian è di 3.163 mio di euro (lo 0,21% del Pil. Del valore aggiunto, 288 mio, 131 mio sono riconducibili a tasse versate. Sempre del valore aggiunto totale (3.163 mio) ca il 40%, pari a 1.251 mio è versato sotto forma di tasse allo stato (lo 0,37% delle entrate fiscali in Italia).
Grazie alle sue vendite il canale dell’Horeca beneficia di un valore aggiunto pari a 1.500 ml di vendite di prodotti Coca Cola.
L’impatto occupazionale, diretto e indiretto, è di 45.300 persone (lo 0,18% degli occupati in Italia).
Un calcolo teorico
Se Coca Cola rinunciasse (ma il management di Coca Cola sottolinea che il calcolo che segue è solo teorico) a produrre in Italia e importasse tutto dall’estero il sistema economico italiano andrebbe incontro a una perdita secca di 221 mio di euro di valore aggiunto (lo 0,02% del Pil) e di ca 3.500 persone occupate (lo 0,01% del totale degli occupati).
RetailWatch ha voluto sentire il parere sullo studio reso pubblico di Salvatore Gabola, direttore delle relazioni esterne di Coca Cola Europa. Lo stesso Gabola ha detto che il calcolo fatto che noi riportiamo, di fonte Coca Cola, nel caso in cui Coca Cola abbandonasse la produzione in Italia, è puramente teorico, l’azienda non ha intenzione di abbandonare la produzione nei 9 stabilimenti italiani, ma l’annuncio di nuove tassazioni su parte del suo portafoglio prodotti sarebbe disastrosa dal punto di vista dell’impatto sul conto economico.
È la prima volta che Coca Cola ha presentato uno studio dettagliato sulle sue valenze nell’economia italiana. Sarebbe il caso, a nostro giudizio di ripeterlo con regolare frequenza, per rendere noto all’opinione pubblica il valore delle sue attività.