Maggio 2012. Upim-Oviesse afferma il suo concept Shaka-Innovative beauty. La bellezza, infatti, rappresenta uno dei settori chiave per reggere la concorrenza con un simile format, tal qual è Upim.
RetailWatch ha visitato il negozio di p.zza Corvetto a Milano, uno di quei negozi che ha dato molte soddisfazioni alla sfida dell’AD Stefano Beraldo. Il segmento della bellezza e del trucco in particolare è estremamente battagliato per l’espansione di tutte le insegne e sub brand presenti, una fra tutte Kiko del gruppo Percassi. Le presentazioni con appositi mobili e piccoli corner affermano il brand nella sua pienezza con un’offerta ampia e articolata, oserei dire fin troppo visibile per i pantoni di colore scelti. L’affermazione del brand, altrove forse più equilibrato, è però inficiata in un layout affollato di altre categorie e, tutto sommato, un po’ nascosta, con una agibilità dello spazio, come RetailWatch vuole documentare, problematica.
Punti di forza
Branding, Completezza dell’offerta, Arredamento
Punti di debolezza
Ergonomia e agibilità dello spazio, Non c’è traccia di politiche di sostenibilità, ma questo riguarda tutto il fast fashion e i suoi reparti, compreso quella della bellezza, che sembra ignorare una delle principali tendenze di orientamento del consumatore, ma, si sa, cogliere l’attimo (e le vendite) è la vera prerogativa del retail ad alta rotazione. Un vero peccato perché ci sarebbe molto lavoro da fare. L’area del beauty appare un po’ troppo piena, contornata da altre categorie merceologiche e l’ergonomia di visita ne soffre.