Mediobanca 2012: ecco le medie imprese italiane

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Mediobanca 2012: ecco le medie imprese italiane

Erano poco più di 3.200 le aziende che in Italia alla fine del 2009 rientravano nella categoria delle medie, ossia quelle che rientrano nella classe 50-499 dipendenti e un fatturato compreso fra 15 e 330 milioni di euro. Fra aziende passate da una classe all’altra, fusioni, chiusure e nuove costituzioni nel periodo fra il 2001 e il 2009 il numero delle medie imprese italiane è diminuito di 669 unità (3.473 ingressi e 4142 uscite), con una diminuzione ancora più evidente nel 2009 (-771 imprese), con i cali maggiori registrati in Lombardia (-247) e Veneto (-142). Questa decrescita è più evidente nel settore dei beni per la persona e per la casa (-22%) e della meccanica (-3,4%), mentre la crescita si riscontra nel settore chimico-farmaceutico (+12,8%) e nell’alimentare (+12,5%).
Dalla ricerca condotta da Mediobanca e Unioncamere e presentata nell’aprile del 2012 sono state escluse le aziende che fanno parte di gruppi di grandi dimensioni e le circa 1.000 aziende che sono controllate da società con sede all’estero.

Numero di imprese manifetturiere per classe di addetti nel 2009, fonte Mediobanca-Unioncamere

(*) Impresedi proprietà italiana e non appartenenti a gruppi di imprese, dati Mediobanca-Unioncamere
(**) Dati Unioncamere

Cosa fanno
L’attività prevalente rientra nei settori tipici del made in Italy che nel 2009 rappresentava il 62,1% del fatturato e il 69% delle esportazioni; coprendo circa il 15% del valore aggiunto dell’industria manifatturiera italiana (quella delle grandi imprese è intorno al 32%), in grado di generare con i loro acquisti un indotto del 6% del prodotto nazionale e che rappresentano il 16% delle esportazioni nazionali.
A prevalere sono le produzioni tradizionali a tecnologia bassa e medio-bassa, dove i punti di forza sono di natura commerciale (tecniche e nelle reti di vendita, nell’assistenza post-vendita, nella pubblicità e nel design) e immateriale (marchi e brevetti); mentre l’alta tecnologia copre solo il 4,2% del fatturato.

Numero di imprese manifetturiere per classe di addetti nel 2009, fonte Mediobanca-Unioncamere



(*) Impresedi proprietà italiana e non appartenenti a gruppi di imprese, dati Mediobanca-Unioncamere
(**) Dati Unioncamere

In particolare si evidenzia una elevata incidenza di imprese della meccanica (31,4%) e l’importanza dell’export per le imprese della meccanica (42,4%), dei beni per la persona e per la casa (22,3%) e per l’alimentare (11,9%).

Fatturati e quote export delle imprese italiane



(*) Dati non consolidati sulle principali società manifatturiere italiane rilevate da Mediobanca
(**) Tessile e abbigliamento, pelli e cuoio, legno e mobili, ceramiche e prodotti per l’edilizia, gioielleria e oreficeria, beni diversi per la persona e la casa

La distribuzione lungo la penisola
Se si guarda alla distribuzione delle medie aziende sul territorio della penisola si evidenzia una maggiore concentrazione nei nel nord Italia, nel centro e lungo la costa adriatica. Man mano che si scende verso sud la presenza di medie imprese diminuisce sia in valore assoluto (un decimo del totale delle medie imprese), sia in relazione al totale delle industrie manifatturiere presenti nella stessa area (3 ogni mille, contro 12 nelle aree del nord est).

Fatturati e quote export delle imprese italiane

(*) Dati non consolidati sulle principali società manifatturiere italiane rilevate da Mediobanca
(**) Tessile e abbigliamento, pelli e cuoio, legno e mobili, ceramiche e prodotti per l’edilizia, gioielleria e oreficeria, beni diversi per la persona e la casa

Il 48% del valore aggiunto delle imprese ha origine nell’area nord-est, il 42% in quella nord-ovest e il 10% nelle regioni meridionali. Per quanto riguarda le produzioni, nel nord-ovest e nel nord est sono prevalenti la meccanica e i beni per la persona e la casa; nel centro-sud e nelle isole prevale l’alimentare
Il fatturato
L’indagine Mediobanca-Unioncamere mette in evidenza tre fasi nell’andamento dei margini operativi nel periodo 2000-2009: un lieve regresso dei margini fino al 2003, una ripresa al 2007, con margini al livellol dell’anno 2000, e il successivo regresso che contraddistingue la difficoltà delle aziende nel nuovo scenario economico che fa ritornare indietro le aziende di dieci anni.

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