Ibc-Centromarca: no all’aumento dell’iva

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Ibc-Centromarca: no all’aumento dell’iva

Marzo 2012. Aldo Sutter, presidente di Ibc, Associazione industrie dei beni di consumo, afferma: "Il Governo Monti ha imboccato la via giusta, quella del risanamento, ma ci vorranno molto tempo e molti sacrifici. Alcune misure sono centrali, come la deregulation, per liberare risorse destinate a favorire gli investimenti. Anche la regolamentazione dei tempi di pagamento fra industria e distribuzione, il famoso articolo 62, è costruttivo in quanto la correttezza è un presupposto per una collaborazione efficace nel mondo del largo consumo. Quello che preoccupa è invece l’aumento dell’Iva previsto per ottobre, che darà un’ulteriore impennata all’inflazione".
Enrico Giovannini, presidente dell’Istat: "Se le imprese non riusciranno a ripetere il miracolo di settembre 2011, quando hanno riassorbito l’aumento dell’aliquota rinunciando a una parte dei margini, i prezzi aumenteranno dell’1,35%". Sono due momenti cruciali delle testimonianze offerte ai soci di Ibc che dimostrano la pericolosità delle manovre in atto.

Ancora sull’Art.62
Maniele Tasca, direttore generale di Selex: "La questione dell’articolo 62 è almeno inopportuna, in quanto ci si propone di uniformare le relazioni contrattuali industria-distribuzione in tempi brevissimi e in presenza di tensioni fortissime. Serve più tempo per digerire il provvedimento. Sull’aumento dell’Iva bisogna essere chiari: dato l’attuale depressione del consumatore non è pensabile di agire sulla leva del prezzo. Bisogna trovare qualche via alternativa".

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