Un reparto dedicato ai videogiochi può contenere un centinaio di referenze nelle grandi superfici specializzate in elettronica di consumo mentre negli specializzati, situati nei centri urbani e nelle gallerie dei centri commerciali, un utente-tipo può trovare anche un migliaio di referenze. In entrambi i casi l’esposizione si perpetra attraverso scaffalature permanenti e strutture durevoli altamente personalizzate per categoria di consolle. I materiali espositivi cartotecnici di durata generalmente quindicinale invece vengono utilizzati per il lancio di nuovi videogiochi con un frequenza di circa 12 videogiochi all’anno per ogni publisher/editore di titoli. Nel 90% dei casi la vendita di una consolle o di un videogioco avviene a seguito della prova del prodotto nel punto di vendita. Gli attori della filiera ne sono consapevoli e i risultati sono evidenti in termini di qualità espositiva e di vendite. In italia infatti quasi una famiglia su due possiede una consolle da videogioco per un coefficiente di penetrazione del 43,5%. Il resto dell’utenza è caratterizzato dai cosiddetti hard core gamer per un mercato che, secondo l’associazione di settore aesvi su dati GFK Eurisko, negli ultimi tre anni circa si è attestato su un fatturato di 1,1 mld di euro all’anno.