Gennaio 2012. Il negozio di Fielmann che RetailWatch è in grado di commentare si trova a Losanna. L’insegna si sviluppa su 600 punti di vendita il tutta Europa e ha una caratteristica: mette in vetrina le sue private label a fianco degli identici modelli dei brand globali: Givenchy vs Fielmann, RayBan vs Fielmann, Armani vs Fielmann e via dicendo.
Nessuno grida allo scandalo perché l’oerazione ci onfronto è resa palese dalla comunicazione sin dalla vetrina, e ripetuta dal personale di vendita. Cosicché le 8 vetrine del negozio propongo in modo asciutto e sobrio un confronto che da noi sarebbe rivoluzionario e desterebbe scalpore, con decine di articoli sulla carta stampata. Il confronto è oggettivo non può sfuggire al cliente che sta cercando una montatura per i suoi occhiali.
Punti di forza
Rete di vendita di 600 negozi in Europa, Comunicazione adatta al confronto, Sobrietà
Punti di debolezza
Assortimento ristretto a una serie di brand, Forchetta di prezzo incoraggiante ma non eccezionale
Interessante case history: probabilmente il signor Fielmann aveva un obiettivo preciso, il signor Del Vecchio e Luxottica. Rimane il fatto che l'insegna è in grado di dare una forchetta di scelta immediatamente visibile. Magari se Fielmann ci dicesse la ripartizione delle vendite fra i grandi brand e i suoi brand potremmo capire se è una stratetgia utile in tutti i segmenti… Mi sembra che U2 di Unes che voi segnalate continuamente faccia lo stesso avvicinando nel grocery e direttamente sullo scaffale le grandi marche con le sue private label, invitando in modo diretto a confrontare i prezzi rispettivi. E' questo il futuro?