A Prenatal al digitale, un portale di contenuti

A Prenatal al digitale, un portale di contenuti

Dicembre 2011. Quando si analizzano fenomeni di branding sul web, non sempre si incorre in una perfetta coerenza di percezione del marchio o dell’insegna, da parte del consumatore o del potenziale cliente. In internet, questo effetto accade con una maggiore frequenza quando la marca è promotrice di prodotti o servizi inerenti alla salute e benessere delle persone: il famoso personal care. La salute, com’è ovvio intuire muove sull’on-line un movimento di ricerca e di attenzione molto elevato. Spesso accade che alcuni aspetti negativi, legati alla salute, prevaricano la marca, sviando l’attenzione del websurfer dall’informazione. E non solo. Più i target di riferimento a cui si rivolge l’insegna, sono considerati “deboli” (tipicamente anziani, bambini, donne in gravidanza, ecc) più il livello di percezione di insegna (positivo o negativo) è amplificato. In positivo, così come in negativo.

Il caso Prenatal

Prenatal ne è un caso tipico, e sotto alcuni punti di analisi un progetto eccellente.
Per il Gruppo il web oltreché tattico è strategico. Oltreché necessario è obbligatorio.
In Rete corrono alcuni milioni di commenti, blog, ricerche, informazioni che riportano il nome di Prenatal. Un ruolo che talvolta l’insegna assume come rivenditore, talvolta come produttore, talvolta come distributore non solo di prodotti, ma anche di consigli, servizi, utilities.
Ecco quindi che la Rete deve essere utilizzata con sapienza di marketing: ovvero il marketing della Rete deve essere costruito per la Rete, in sua funzione e non viceversa.
L’azienda Prenatal gode di un’elevata riconoscibilità di marca prodotto e insegna distributiva. Un brand che insito nel nome porta il concetto di funzione. Apparentemente innocuo. Per il web geniale. Molti commenti si perdono nella digitazione del naming che in Rete si confonde nei meandri delle traduzioni in lingua internazionale (Prenatal non come marca ma come stato della gestazione femminile).
Ed ecco che in WWW, a questo punto della ricerca, entra in funzione il target.
Dopo i primi risultati sui motori di ricerca, che abilmente l’azienda spinge ai primi posti, si aprono una serie numerosa di blog e forum di discussione. E qua arrivano i complimenti per la scelta coraggiosa di intraprendere una strategia di informazione costruttiva sul web per il web. Forum e blog sono sul sito di Prenatal, progettati dall’azienda. Liberi e fruibili

Un buon portale

Il www di Prenatal è un portale ottimamente costruito. “Scoprire, … acquistare”. Ai dubbi che spontaneamente i clienti rivolgono al sito esistono delle risposte, ad esperienze corrispondono forum di discussione, alle nuove amicizie, invece, corrispondono la condivisione di nuovi pensieri.
Siamo per Prenatal in una nuova dimensione della Rete 3.0 ovvero semantica. Esiste quindi una correlazione digitale tra i termini; quindi l’interazione tra passeggini, prezzi, culle o opinioni è pressochè immediata.
Con senso di appartenenza il consumatore, dopo le operazioni di esperienza con il prodotto, è in grado di ristabilire un contatto con l’azienda trovando condivisione e risposte.
Attiva anche la community su Facebook. Oltre 24mila utenti collegati. Una popolazione viva in grado di postalizzare un numero elevato di messaggi, ma soprattutto di scoperte ed esperienze. In questo caso lo shopping si frappone al commento, all’interazione tra più “iscritti”. Si esce dal retail shop al servizio. La community diviene quindi il passaparola del servizio.
L’amministrazione del sistema è ben curata e moderata. Ottima la velocità di esecuzione propositiva e risposta da parte dell’azienda. Un unico spunto di miglioramento potrebbe essere segnalato in un utilizzo di maggiore creatività su politiche commerciali create per il digital.
Il nuovo marketing deve scardinare anche le regole del digital advertising posizionandosi come elemento di interazione tra virtuale e reale, tra Rete e punto di vendita.