Foot Locker scarpiera 2.0

Data:

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Ottobre 2011. Il focus prende in esame le le strutture per l’esposizione delle calzature sportive dei segmenti tecnico e sportswear. Le valutazioni riguardano i flagship store di alcuni tra principali marchi e le grandi superfici specializzate più note.

Punti di forza:
Negli anni ‘90 Foot Locker fu la prima insegna a introdurre le scarpiere a parete senza soluzione di continuità, così eliminando il problema della massificazione di scatole di scarpe all’interno del negozio. Nel 2011 si può dire che l’insegna abbia introdotto l’upload della scarpiera, per dirla in termini informatici è il livello 2.0 .

Punti di debolezza:
I capitani di categoria, Adidas e Nike, cannibalizzano l’esposizione al piano terreno. Più spazio ad altre marche è concesso al piano superiore, però meno frequentato. Speriamo di non assistere in futuro al passaggio dalla tipologia di negozio multimarca a quella di bi-marca. Inoltre come avviene in tutti i negozi multimarca il retailer confonde i modelli tecnici con quelli sportswear e fashion.

Branding:
Nonostante la preponderanza di alcuni marchi il logo dell’insegna è sempre presente in tutte le operazioni di categoria. Tutte sono infatti firmate ‘by Foot Locker’. 4

Ambientazione:
Oltre alle belle scarpiere, al centro si trovano soprattutto appenderie per l’abbigliamento abbigliamento e qualche modello di scarpa che in realtà in alcuni casi affollano un po’ troppo il negozio. 3

Efficacia:
Le grafiche più importanti sono visibili anche dall’esterno del negozio il resto. Il resto lo fa la musica ad alto volume. 5

Innovazione:
Grandi grafiche retro illuminate rifinite con profili in alluminio lucidato sono collocate al di sopra delle scarpiere che rimangono a portata di mano o meglio ad altezza uomo. 5 

Media Voto 4

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