Giugno 2019. Esselunga sta costruendo un percorso innovativo di comunicazione B2B e B2C: lo testimoniano diversi particolari e diversi passaggi.
Ad esempio: ha rilasciato recentemente un libretto intitolato: Quando il packaging è sostenibile, ovviamente usando carta riciclata.
Dice nell’introduzione Francesco Mandolini, Food security manager di Esselunga: “Sono molte le domande che bisogna porsi quando si affronta il tema della sostenibilità di un elemento complesso e controverso come l’imballaggio. Obiettivo di questo documento è iniziare un percorso di informazione per costruire un linguaggio comune e sensibilizzare le persone sulla complessità del tema”.
. L’approccio è improntato alla cautela,
. Le domande da farsi e fare sono tante,
. Il tema è giudicato complesso,
. L’obiettivo è un linguaggio comune.
Su quest’ultimo passaggio il parere di RetailWatch è che serva un tavolo comune di filiera, a 360°, proprio perché tutti gli attori usino gli stessi termini, anziché aggiungerne.
Ecco le domande che il libretto si pone e alle quali risponde:
. Quando possiamo dire che un packaging è sostenibile?
. Quando possiamo dire che un packaging è compostabile?
. Quando possiamo dire che un packaging è composto da materiale riciclato?
. Quando possiamo dire che un packaging è composto da materie prime rinnovabili?
. Quando possiamo dire che un packaging è riutilizzabile?
. In cosa consiste la prevenzione alla fonte?
. Esistono delle certificazioni per il packaging?
. Dove si deve agire per migliorare il packaging?
. Di cosa parliamo quando parliamo di packaging?
Termina con un micro questionario per dire quando il pack è sostenibile.
Con questo documento Esselunga ribadisce:
. la sua apertura alla comunicazione,
. il ruolo di leader,
. la volontà di fare sostenibilità nel grande e nel piccolo.
Fonte: RetailLab, 13 giugno 2019, Parma