Settembre 2019. Dopo quasi due anni dall’acquisto di Whole Foods e dopo vari tentativi di far vivere a Whole Foods la omnicanalità con le piattaforme del gruppo, come Amazon Prime, Amazon sta progettando e testando una nuova catena al dettaglio, omnicanale, ben inteso.
Un inciso importante: quelli di Amazon nel retail sono tutti esperimenti, lo è Amazon Go, Lo è Amazon 4 Star, ma anche le librerie. Esperimenti vuol dire che non c’è nulla di definitivo e tutto è migliorabile. E le ispirazioni da altri modelli concorrenti sono guardate al microscopio.
Whole Foods che nel frattempo ha chiuso Whole Foods 365 (guarda qui), un tentativo di diversificare l’insegna verso il basso, dato il vissuto di prezzi alti dell’insegna storica. Se il progetto che descriviamo andrà in porto Whole Foods vivrà di luce propria, come supermercato di alto di gamma e di prodotti biologici.
Dunque il nuovo negozio di Amazon, rivelato inizialmente dal NYT, è diviso in 3 spazi distinti:
- Quest’area è forse la più tradizionale ed è dedicata all’ortofrutta, al fresco e freschissimo e ai piatti pronti.
- L’area dei prodotti confezionati, alimentari e non, dal tonno alla carta igienica. È un’area non accessibile al consumatore. Gli acquisti si fanno via APP e sono portati alla cassa dove il consumatore sta pagando la sua spesa del fresco
- La terza area è quella del pick up, separata, per chi ha ordinato on line e va nel negozio fisico a ritirare la spesa.
La spesa ha più livelli, copre diversi bisogni, fra i quali quello della divisione fresco-scatolame o se volete fresco/valore e scatolame/mass market, aggiunge una sorta di drive per il ritiro fisico della merce e aggiunge l’optional della App per comprare lo scatolame e il non food ed evitare una parte di spesa noiosa e commodity .
È il contrario di quanto abbiamo visto fino ad oggi in Amazon Go, la spesa velocissima con casse pre-autorizzate con carta di credito all’uscita ma con un assortimento limitato all’on the go o all’emergenziale.
Sarà sufficiente per la fame di successo che ha il gruppo Amazon e il suo fondatore Jeff Bezos?
Difficile dirlo. Intanto bisogna vedere il negozio dal vivo e poi osservare se le aree separate in realtà completano la spesa del cliente o solamente la dividono.
Il progetto Arcimbo di Auchan
Nel febbraio del 2013 Auchan lanciò a Villeparisis (nord est di Parigi) una nuova insegna che potrebbe essere stata studiata da Amazon per lanciare il suo nuovo format.
Il negozio di circa 1.300 mq era dedicato ai freschi e ai freschissimi con una presenza massiva di ortofrutta ma anche di piatti pronti da mangiare e da cucinare.
A lato era attivo il Drive di Auchan, cosicchè una persona poteva fare la spesa del grocery e del non grocery on line e ritirarla nel Drive, completando la spesa dei freschi e freschissimi in Arcimbo, ma anche aggiungendo marche di alto di gamma, difficilmente trovabili nella GDO francese.
Il fatturato nei primi 10 mesi di attività è stato di 2,3 mio di euro, l’ortofrutta da sola ha raggiunto i 375.000 euro di vendite, con una incidenza del 16,3%. Vendite al mq per 1.769 euro.
Nel giugno del 2015 Auchan chiude Arcimbo perché non aveva raggiunto i risultati sperati e si concentra su Coeur de Nature, il nuovo concept del bio.
Il direttore di Arcimbo confida a un giornalista di LSA che serviva più tempo per verificare la bontà di questo concept.
Forse i tempi non erano ancora maturi per un simile esperimento o forse Auchan ha avuto troppa fretta decisionista?
Sta di fatto che Amazon adesso ritesta un concetto simile (almeno in parte) a quello di Arcimbo e sicuramente ha più tempo e disponibilità finanziarie della famiglia Mulliez.
Non ci resta che aspettare.
Musica da ascoltare per questo articolo: Anton Bruckner, Sinfonia n° 1, versione del 1891.