Settembre 2019. La mobilitazione dei Fridays for Future (FFF) arriva anche nella GDO con i Saturdays for Future (SFF), il giorno della spesa responsabile. Ma per il vero cambiamento è necessario ristrutturare l’offerta.
La mobilitazione dei Fridays for Future (FFF) arriva anche nella GDO con i Saturdays for Future (SFF) per fare del sabato il giorno della spesa responsabile. Come?
“Attraverso materiale informativo, indicazioni a scaffale e l’impegno di volontari e studenti coinvolgeremo i cittadini che vanno a fare la spesa per spiegargli quanto è importante leggere bene l’etichetta e informarsi sui comportamenti sostenibili che le aziende adottano” Questa la sintesi di Luca Raffaele, direttore di NeXt e coordinatore dei CashMob Etici dalla loro nascita.
Così mentre Greta Thunberg si becca gli strali di mezzo mondo – e l’incoraggiamento dell’altra metà – la GDO e tutto il mondo del commercio prendono posizione e dimostrano ancora una volta di avere le antenne alzate, pronte a cogliere gli umori e le tendenze del pubblico.
L’adesione per ora è stata solo formale, Federdistribuzione ha dato notizia della cosa e in molti hanno comunicato il loro interesse. La prova generale di sabato 28 settembre ha visto in prima linea le Botteghe di Altromercato con una 30na di città, NaturaSì con 11 punti vendita e Coop con 7 punti vendita e la presentazione nazionale dell’iniziativa a Firenze con il prof. Becchetti e Daniela Mori, Presidente di UnicoopFI. Se tutto va come previsto a dicembre al prossimo FFF le insegne aderenti a Federdistribuzione dovrebbero partecipare mostrando unità e una linea comune che pure lascerà molti spazi di differenziazione.
Un piccolo passo per l’umanità, un passo da gigante per il retail
Visto da vicino questo sembra un passo da gigante del mondo distributivo: i CashMob Etici di NeXt da cui nascono i SFF erano già stati realizzati in precedenza, ad esempio al supermercato del futuro di EXPO2015, e da allora solo Coop, partecipando alla giornata nazionale del CashMob, era riuscita a portare in 40 punti vendita questa modalità di sensibilizzazione verso una spesa che premia prodotti e aziende davvero sostenibili. Grazie a Greta – e al lavoro di ASVIS e NeXt – anche il retail sta facendo un salto verso la sostenibilità. Segnali positivi dunque.
Ma perché è così importante l’adesione della GDO – se si confermerà corale ed operativa – ad una iniziativa che in fondo coinvolgerà per 2-3 giorni l’anno un numero ristretto di punti di vendita e un numero statisticamente irrilevante di consumatori?
Luca Raffaele ha le idee chiare: “Il cambiamento deve partire dal basso, dobbiamo dimostrare la potenza del voto con il portafoglio in primo luogo aggregando quella minoranza di cittadini che sono già sensibili. Ma il vero cambiamento arriverà quando tutti faranno la loro parte, quando sullo scaffale ci saranno sempre meno prodotti non sostenibili e la promozione diventerà non solo un fatto di prezzo ma sarà basata anche sulle filiere, sui processi e sui valori dei prodotti e delle aziende”.
Se allarghiamo la visuale il passo da gigante del retail diventa un piccolo passo del largo consumo verso la sostenibilità.
Un passo nella direzione di una maggiore consapevolezza nelle scelte, supportato e stimolato dalla società civile e dai cittadini stessi che ancora una volta dimostrano di essere più avanti delle aziende.
I cittadini chiedono modi concreti per fare la loro parte nella lotta ai cambiamenti climatici, e quando le aziende non glieli offrono si attivano dal basso per mostrare la via.
I SFF sono sia un messaggio dei consumatori al retail – dateci modo di fare una spesa sostenibile – sia una piccola dimostrazione concreta che si può fare: ci sono già a scaffale molte referenze lato sensu sostenibili, mettiamole più al centro dell’offerta e incentiviamo la convenienza economica di scelte sostenibili.
Se davvero vogliamo salvare il pianeta con il carrello della spesa dovremo cominciare a formare i buyer per selezionare i prodotti anche sulla base del loro contenuto di sostenibilità, dare a questi prodotti spazi privilegiati nei punti vendita e fare trasparenza, ovvero creare un contesto di senso che renda consapevole la scelta di consumo, sia nel punto vendita che online.
Brano da ascoltare Sting – Seven Days