Febbraio 2020. A furia di gridare al lupo al lupo della concentrazione che sta arrivando nel retail ecco che qualcosa si sta veramente muovendo.
Prendiamo il caso di Finiper (ipermercati) e di Unes (supermercati), entrambe le società fanno parte della finanziaria Canova di Marco Brunelli, uno dei padri storici della grande distribuzione italiana insieme a Bernardo Caprotti-Esselunga, Bastianello e Dina-Pam, Enzo Ratti-Bennet, Marcello Cestaro-Unicomm e altri ancora.
L’articolo che state leggendo ha il condizionale perché non ci siamo confrontati con l’azienda ma abbiamo ascoltato indicazioni e pareri interni.
Le due società (Finiper e Unes) sono state profondamente riviste negli ultimi mesi, proprio nelle attività di acquisto merci (e anche nelle figure apicali) per preparare una nuova società, più semplificata e estremamente operativa, in vista di nuovi scenari, imminenti. Almeno così dicono fonti interne al gruppo consultate da Retail Watch. A suo tempo si era parlato di joint venture con Conad, poi tramontata con l’ingresso (e i benefici e le difficoltà) di Auchan nella cooperativa di dettaglianti guidata da Francesco Pugliese.
A quel che risulta a RetailWatch sembrerebbe che:
Finiper e Unes si fonderebbero in un’unica impresa devoluta a un trust (riguarderebbe inizialmente almeno il 51% del Gruppo Canova). Il trust conterrebbe le attività corporate (dagli immobili alla finanza), l’azienda verrebbe conferita in ramo d’azienda per un lungo periodo (quanto lungo ancora non si sa) a Carrefour.
Lo stesso meccanismo è già stato collaudato con gli ipermercati Finiper della dorsale adriatica, dati a Conad in affitto di ramo d’azienda, leggi qui.
Il contratto d’affitto di ramo di azienda potrebbe valere il 4-5% su un fatturato cumulato Finiper-Unes di 2,5 mld di euro circa (1,5 mld di Finiper e 1 mld Unes, circa.)
Gli ipermercati di Finiper sono il 6% degli ipermercati in Italia con una metratura media di 8.200 mq medi. I servizi commerciali ai fornitori, i contributi marketing, sono il 4% sul fatturato.
Unes dovrebbe aver chiuso il 2019 con 1,036 mld di euro di vendite con 123 supermercati con una superficie media di 900 mq circa.
Il fatturato del Gruppo Canova (Finiper + Unes) ha raggiunto a fine 2017 i 2,5 mld di fatturato, con un risultato netto dell’1,5% sul fatturato. Il patrimonio netto è di 408 mio di euro. Il Roi è del 7,1%.
Carrefour con la nuova guida di Gerard Lavinay sta vivendo un nuovo periodo: acquisizioni di supermercati da Conad-Auchan, inserimento di Etruria Retail e Apulia, i master franchisor passati da Auchan a Carrefour, appunto, una rivitalizzazione del vicinato senza precedenti, il rilancio della MDD, le marche del distributore e anche di Terre d’Italia, una focalizzazione sulla filiera di qualità e la difesa dell’ambiente, senza precedenti. L’ingresso nella centrale iCube.
Nel 2019 ha fatturato 5,049 mld di euro. I conti non sono ancora a posto (perdite per 216 mio, in contrazione) ma la direzione del risanamento è stata avviata.
Con l’affitto di ramo d’azienda degli ipermercati Finiper e dei supermercati Unes, Carrefour raggiungerebbe i 7,6 mld di fatturato, con una quota di mercato nazionale del 7,4% e ovviamente un volume di acquisti piuttosto interessante per l’IDM, l’industria di marca. Sotto la gestione di Brambilla di Civesio Carrefour si è ritirata dal sud d’Italia, con questa operazione confermerebbe la sua volontà di presidiare le aree 1 e 2 e 3 del paese.
Musica da ascoltare per questo articolo: Fryderyk Chopin, Concerto n°1 in Mi minore
Secondo me entrano tutti in Gruppo VéGé….