Marzo 2020. L’IRi e tutti coloro che utilizzano questa ricerca sulla sostenibilità, scuseranno se facciamo un po’ di polemica, ma ne vale la pena, magari per arrivare a un risultato diverso e cominciare a parlare approfonditamente di cambiamenti climatici e di sostenibilità (ambiente, comunità, persona).
Dunque: IRi dice che gli Ean attivi in Italua sono 493.000, di questi 61.874 si, sono circa il 12,5% possono definire sostenibili. Sono pochi, sono tanti?
Il problema secondo RetailWatch sta nella classificazione di prodotto sostenibile. Ecco lo schema seguito dai ricercatori di IRI:
Sostenibilità per la comunità:
Denominazione geografica
Materie prime italiane
Sostenibilità per la persona:
Alimentazione sana
Cura della persona
Sostenibilità per l’ambiente:
Produzione sostenibile
Prodotto e packaging
Da dove si rileva questa matrice e il numero degli Ean sostenibili? Dalle etichette dei prodotti poi certificata da Immagino-GS1 Italy.
Beh, dai, è un po’ poco, anche se piace a tanti, sia nell’IDM sia nella GDO.
Noi la troviamo banale.
Prima di tutto perché è una autocertificazione inserita dall’IDM o dalla GDO, nel caso delle MDD, le marche del distributore, sul pack del prodotto messo in commercializzazione. Ovviamente la stragrande maggioranza dei prodotti non viene certificata e bollata da enti terzi, superpartes. Si dichiara che il grano è italiano, e bon, che quel prodotto vale una alimentazione sana, e bon. E via dicendo.
Il mercato, dice IRi, vale 20 mld di euro, 15 sono dell’IDM e un po’ più di 4 mld della GDO e delle MDD.
Tutto bene?
No. Sulla sostenibilità bisogna ragionare:
. sui comportamenti delle aziende nei confronti delle persone, interne ed esterne all’azienda.
. sull’impatto ambientale e l’impronta ambientale, l’uso del territorio, la produzione di CO2,
. e altro ancora
Se no diventa troppo facile autoproclamarsi sostenibili.
Un consiglio disinteressato a IRi, Nielsen e GS1 Italy: provate a riscrivere le regole della sostenibilità, ne va della vostra credibilità in materia.
l lavoro sulla tassonomia a livello europeoè faticosamente arrivato ad una definizione per gli investimenti ambientalmente responsabili ed è ancora a livelli teorici per quelli socialmente responsabili, Sui prodotti e servizi si dovrà arrivare di conseguenza e poi occorrerà una sintesi perchè il tema non è segmentabile tra ambiente e sociale.