Aprile 2020. Dispiace dirlo: ma la crisi dell’ipermercato è nelle cifre che RetailWatch pubblica qui sotto. Ahimè. E se perde nel food figuriamoci nel non food, tallone d’achille da oltre un ventennio.
Le perdite più vistose sono nella drogheria chimica, casa-persona. in questo canale. Questi reparti soffronto tantissimo le insegne specialistiche che si stanno allargando a macchia d’olio. Eppure i reparti sono stati profondamente rivisti, nel visual e negli assortimenti e le IDM, industrie di marca del settore, hanno stanziato non pochi investimenti Il miglior visual merchandising della casa-persona è ancora qui, eppure…
I due leader storici, Finiper e Ipercoop, stanno cambiando, pianin pianino, layout e assortimenti, ma ci vorrebbe davvero un cambiamento drastico, come fece l’UniCoopFirenze che diversi anni da, in un sol colpo rinunciò alle superfici non food e le devolse alle gallerie e alle catene del non food. Vedremo il nuovo formato di Spazio Conad, ancora non in forma definitiva, che però avrà uno spazio del food molto maggiore che nel passato e poi più servizi.
La pressione promozionale nel canale è stata del 34,8%, in aumento.
L’assortimento oramai è vicino alle 20.000 referenze, 19.911, in aumento anch’esso.
Non cresce la MDD, la marca del distributore: 16,3%