Il paradigma di salute, nella versione omnicanale, al tempo del #coronavirus. Durante e dopo

Data:

Maggio 2020. Rimane ben lontano l’obiettivo dell’App Immuni di raggiungere il 60% della popolazione italiana: solo il 46% degli italiani è disposto a condividere i propri dati, ma unicamente con il proprio medico di famiglia.

Dubbi anche sulla vaccinazione contro il Covid-19: solo il 43% è assolutamente certo di effettuarlo. I dati mostrano una marcata perplessità sulla sua efficacia e sicurezza. Aumentano gli acquisti online durante il lockdown: oltre 4 milioni hanno acquistato online mascherine e farmaci senza prescrizione.

7.5 milioni di italiani aumenteranno le interazioni digitali con il medico nei prossimi mesi La ricetta elettronica sarà la nuova normalità, con un trend di crescita del 24%. Milano, 29 Aprile 2020. Si è svolto oggi dalle 17.30 alle 18.30, alla presenza di oltre 400 partecipanti, il webinar “Il lockdown creerà nuovi paradigmi o accelererà la digitalizzazione nella salute?” sulla ricerca realizzata da Personalive ed Educom, su un campione di 1.000 utenti italiani rappresentativi di 41,5 milioni di italiani internet user. La Ricerca ha indagato se i comportamenti digitali durante il lockdown avranno una stabilizzazione o un aumento una volta che la fase di lockdown sarà terminata e se l’effetto sarà solo di impulso di breve periodo per poi tornare a pratiche identiche al 2019.

COMPORTAMENTI MULTICANALE CIRCA LA SALUTE IN CRESCITA NEL 2019

In uno scenario in cui su 50,7 milioni di italiani maggiorenni, l’82% ha un comportamento multicanale negli acquisti, con il segmento più popoloso di italiano fortemente acquirenti online almeno 1 volta al mese (i cosiddetti Heavy eShoppers pari a 17,5 Mln) non stupisce che anche nella salute ci siamo ormai stabili comportamenti multicanale nell’erogazione di visite e nell’informazione.

Servizi legati alle visite mediche:

Oltre il 90% degli italiani è stato da un medico di base o specialista nell’ultimo anno e l’86% di essi ha pagato visite specialistiche o esami di laboratorio online. Il 40% ha comunicato con il medico tramite Email o messaggi WhatsApp e il 25% ha scambiato dati attraverso App, siti ecc. con il proprio medico.

Fonti informative:

La fonte più utilizzata è il “Dottor Google”, con un utilizzo di almeno una volta al mese. Al secondo posto si hanno i siti sanitari (65%) avvicinati dai portali di notizie (61%). Si registra anche un 46% che riceve notizie riguardanti la Salute dai Social Network.

Percezione della farmacia:

Per il 71% è un punto di riferimento per consigli sulla Salute, mentre per quasi la metà del campione (48%) lo è per la fruizione di servizi quali la misurazione di parametri vitali o la gestione di visite ed esami.

DURANTE IL LOCKDOWN

Nell’ultimo mese durante il lockdown tutte le attività hanno avuto una variazione in ribasso: con una differenza di quasi il 70% dall’anno precedente.

Durante la crisi i comportamenti digitali e innovativi hanno subito un crollo: in media: -47% per la farmacia

-42% per le prestazioni mediche e -29% per le fonti informative.

Al tempo stesso si è registrata una riduzione del 17% degli acquirenti online su tutte le categorie merceologiche. Tuttavia, tale riduzione va di pari passo con incremento della frequenza di acquisto degli acquirenti ad alta frequenza (+70%).

Tra gli acquisti, ai primi posti si hanno sempre libri, musica, moda, abbigliamento ed elettronica di consumo.

In crescita, invece, spesa settimanale e altre categorie di largo consumo.

Tra i 4 e i 5 milioni di persone hanno acquistato dispositivi sanitari come mascherine (24%) e farmaci senza prescrizione (19%).

PREVISIONI FUTURE

Nel futuro si modificheranno i canali di acquisto: la densità principale si avrà nell’ambito degli “acquisti multicanale”. Significativo è il numero di acquirenti di prodotti “consumer” quale l’integratore online, oltre ai farmaci senza e da prescrizione (rispettivamente 1,1 e 0,6 milioni di acquirenti).

Si prevede, inoltre, un ritorno agli stessi comportamenti precedenti circa la salute: il 67% vedrà invariate le fonti informative, il 69% le prestazioni mediche e il 74% il ruolo della farmacia. Ci si attende una crescita delle ricette in formato elettronico (+24%).

“Per le farmacie pare all’orizzonte un ruolo importante non tanto e non solo come delivery del farmaco – dichiara Oscar Lambrughi, CEO di Educom – “ma come punto di contatto fisico per essere consigliati per la propria salute o per fruire di servizi diagnostici, prenotazioni, ecc… Che sia giunto il momento in cui si vedrà il vero e concreto nascere della Farmacia dei Servizi? I cittadini paiono pronti ad entrambe le ipotesi!” 7.5 milioni di italiani aumenteranno le interazioni digitali con il medico nei prossimi mesi: rispetto al totale del campione, hanno una maggior concentrazione nel Sud e Isole, nonché dati sopra media in tutti i segmenti della fascia di popolazione adulta attiva (25-55 anni) e una leggera preponderanza di heavy eShopper (+5% rispetto al totale). Sono, inoltre, persone che già si vaccinano per l’antinfluenzale sopra la media, posseggono polizze per la salute, e sono prevalentemente malati cronici. Durante il lockdown, hanno effettuato acquisti online di farmaci senza prescrizione sopra media e tale è la loro previsione futura.

CONDIVISIONE DATI E APP DI TRACCIAMENTO

Solo il 63% condividerebbe tramite device i dati sulla salute con il proprio medico di base. Gli altri Enti (Amazon, Facebook, Google, Apple, ecc.) ricevono una percentuale di fiducia inferiore al 5%.

Solo il 46% si dichiara favorevole a comunicare i propri spostamenti e sintomi tramite una App di tracciamento e condivisione dati come la app Immuni, che per essere efficace richiederebbe almeno il 60% di utilizzatori. E li condividerebbe solo con il medico di base. IL SSN riceve, invece, il 34% di fiducia, mentre gli altri Enti sotto il 15%.

“Ormai nella salute la multicanalità è un paradigma assodato da parte del cittadino sano e di chi soffre di patologie croniche e nel futuro si manifesterà in quanto tale” – dichiara Andrea

Boaretto, founder & CEO di Personalive, start-up incubata presso il Polihub del Politecnico di Milano – “Non è un tema di digitalizzazione in quanto tale ma di combinazione intelligente dei punti di contatto sia per la cura (visite dai medici, teleconsulti gratis e a pagamento, condivisione di dati sanitari con il medico di base) sia per l’informazione sulla salute, sia infine di acquisto online e di consegna a domicilio anche di farmaci da prescrizione. Se guardiamo agli heavy eshopper ben ci dicono qual è la nuova normalità anche nel mondo della salute, sempre più consumerizzata.”

VACCINI

COVID-19

Qualora fosse disponibile un vaccino contro il COVID-19, solo il 43% del campione è certo di effettuarlo, percentuale che cresce al 48% per i malati cronici. Più di metà del campione (suddiviso in: 5% non lo effettuerà, 7% probabilmente non lo effettuerà, 10% non subito e 35% in forse) teme che non sia efficace (46%) o che potrebbe essere pericoloso (44%).

ANTI-INFLUENZALE

L’81% ha già preso una decisione riguardo l’antinfluenzale 2020: solo il 56% di questi la effettuerà. Chi è indeciso o pensa di non vaccinarsi (44%) ritiene infatti di non aver alcun problema ad ammalarsi (27% del campione) o non lo farà perché non immunizza contro il COVID-19 (19%).

Nel futuro, “l’effetto Covid” porterà sicuramente a nuovi comportamenti riguardanti i vaccini relativi alla pandemia, e che un delta positivo viene anche riscontrato anche su altre vaccinazioni.

CONCLUSIONI

I punti di contatto in ambito salute rimangono “sospesi”, ma farmacia, social network e Whatsapp rimangono importanti, accanto ai siti web Pharma verso cui si nutre fiducia. Il primo step per la digitalizzazione sarà la ricetta elettronica, mentre il teleconsulto stenta a decollare. Si registra un blocco riguardo alla volontà di vaccinarsi; lo stesso dato è rilevabile nei confronti delle app di tracking dei propri dati, ma si tende a dare fiducia al proprio medico di base. Per quanto riguarda gli acquisti online, farmaci da banco (OTC) e senza obbligo di prescrizione (SOP) hanno numeri importanti; integratori e farmaci da prescrizione presentano volumi in crescita.

“In uno scenario di questo tipo, per le aziende del settore della salute occorre un cambio di paradigma”– dichiara Oscar Lambrughi, CEO di Educom – “andando a realizzare partnership forti e strategiche con tutti gli Stakeholder del Sistema Salute in modo che con l’innovazione e il digital si crei valore (migliori outcome clinici) ed efficienza (con minore spesa) sostenendo così il cambiamento, sempre più non rinviabile. Il SNN e le Regioni hanno dovuto prendere atto durante il lockdown che medici e pazienti sono andati avanti nella pratica di prescrizione e ricevimento di ricette via digital e stanno rincorrendo la realtà con l’adeguamento della normativa; si spera che sia questo il primo impulso vero per la digitalizzazione della sanità. Una digitalizzazione che potrebbe ridare un nuovo ruolo pivotale alla medicina di territorio visto la fiducia che gli italiani dichiarano verso il medico di famiglia anche nella condivisione dei propri tracciamenti e dei dati relativi alla salute. Sarà cosi?”

Scarica qui la presentazione di Andrea Boaretto

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