Maggio 2020. L’idea sviluppata da Walmart (il negozio visitato è quello di Tulsa, in Oklahoma) è semplice.
Servono:
. un erogatore di acqua naturale certificata,
. uno scaffale di recipienti, ovviamente a pagamento,
. un sistema di pagamento.
L’invasività della plastica nelle acque minerali di ipermercati e supermercati e superette è ormai paradossale: una continua movimentazione di cluster di prodotti imbarazzante per segmentazione e per brand, un margine ridotto a fronte di un lavoro fisico impressionante, con fardelli che giustamente vengono aperti per prendere una sola bottiglia e scompongono la parte interessata di scaffale.
È sicuramente una via alternativa e interessante, soprattutto dopo i mesi del #coronavirus.