Cosa pensano gli stake holder accadrà nei prossimi mesi e quali cambiamenti ci saranno

Data:

Giugno 2020. Italiani.coop lo scorso mese ha interrogato un panel di circa 800 persone iscritte al sito, sottoponendo loro un lungo questionario su questioni macro e micro riguardo agli atteggiamenti e alle aspettative da prendere dopo il lock down.

L’obiettivo stato ambizioso e perseguito coinvolgendo un panel altamente qualificato, costituito da stakeholders e addetti ai lavori iscritti al sito italiani.coop, in una sorta di brainstorming collettivo nel quale è stato chiesto loro di condividere riflessioni, previsioni e aspettative sul futuro che ci attende.

La metodologia

Modalità di Rilevazione:

  1. Interviste on-line su panel di iscritti al sito italiani.coop
  2. Numerosità Campionaria: 790 Interviste complete
  3. Fieldwork : 1 – 8 maggio 2020

Per gli aspetti più macro rimandiamo alla lettura completa del rapporto (scaricalo qui).

Commentiamo i passi più importanti per la community del retail e dell’IDM.

Da segnalare i consumi che avranno maggiori rialzi: medicinali, benessere, alimentazione. Cultura e intrattenimento saranno molto penalizzati. Come del resto l’horeca.

I rispondenti al questionario, parlando di prezzi, indicano che ci sarà maggior inflazione, piuttosto che deflazione.

Nei driver di acquisto le condizioni igieniche dei punti di vendita e dei prodotti saranno determinanti. Per i canali di vendita si prevede un accesso maggiore ai negozi vicini. Riguardo all’e.commerce le persone pensano che coloro che acquistato on line per la prima volta continueranno a farlo anche in futuro.

Riguardo a prezzi e promozioni le persone sceglieranno negozi con prezzi convenienti e poche promozioni e premieranno le insegne che seguiranno le strade della responsabilità sociale. Aumenteranno gli acquisti di MDD, le marche del distributore e i prodotti del territorio.

Approfondendo gli aspetti della slide sopra le persone indicano in un numero consistente i servizi attesi e da premiare. Nei canali di vendita l’ipermercato esce fortemente penalizzato e, parzialmente, anche il superstore.

I prodotti italiani, quelli a km 0, quelli tradizionali, il bio, ma anche l’alta qualità, saranno i più avvantaggiati nei comportamenti di acquisto.

A livello di gradimento delle Marche-Brand sono da segnalare le marche locali, le MDD (marche del distributore), quelle di primo prezzo e i brand di fantasia del discount.

Saranno premiati i prodotti con pack sanificati e igienizzati, a basso impatto ambientale. Alcune contrarietà sui prodotti sfusi.

Riguardo ai canali di vendita e ai servizi collegati saliranno gli e.commerce, la consegna a domicilio, il food delivery, il click&collect, le tipologie di vendita vicine compreso il discount, rimarranno stabili i supermercati, mentre saranno penalizzati gli ipermercati.

Il giudizio di RetailWatch

È una ricerca molto articolata, con stake holder rispondenti impegnativi. Sicuramente condividiamo la gran parte delle opinioni espresse e il quadro di insieme che ne esce. Molti comportamenti adottati durante il lock down sopravviveranno o si modificheranno leggermente. Molto dipenderà dai comportamenti degli operatori e dei retailer e dalle lezioni che hanno imparato durante questa fase, come abbiamo avuto modo di sottolineare con altri articoli. Difficile davvero dire se il food delivery, per come è costruito, con sacche di sfruttamento rilevanti, avrà un futuro radioso come esce dai dati. Il dato molto negativo degli ipermercati si confermerà se i retailer coinvolti non affronteranno cambiamenti radicali nella tipologia di vendita.

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