L’acqua del rubinetto segnala il cambiamento dei consumi

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L’acqua del rubinetto segnala il cambiamento dei consumi

Marzo 2018. Nella più classica delle tradizioni, sono due le bevande che non possono mancare sulla tavola degli italiani: l’acqua e il vino. La trasformazione degli stili di consumo in atto da alcuni anni ha riguardato anche due prodotti che a prima vista potrebbero riservare poche sorprese, ma le cui modalità di consumo sono cambiate.
 
L’ULTIMA INDAGINE DI Aqua Italia rivela che il 72% degli italiani fa un largo consumo di acqua del rubinetto, mentre il 44% dichiara di berla “sempre” o “quasi sempre”. I dati Istat sono in linea con questa tendenza: fra il 2006 e il 2016 la percentuale di famiglie che non si fida a bere l’acqua del rubinetto è scesa di sette punti, dal 37% al 30%. Anche in questo caso, le differenze geografiche sono molto marcate: il sentiment di sfiducia è molto più elevato nelle Regioni del Sud Italia, in particolare in Sardegna (63%) e Sicilia (57%), mentre cala al Centro e al Nord, fino a raggiungere il punto di minimo nelle alpine. In Valle d’Aosta le famiglie che non si fidano dell’acqua del rubinetto sono il 7%, mentre nelle province di Trento e Bolzano la quota scende addirittura al di sotto del 4%.
 
LA TENDENZA A consumare sempre di più l’acqua del rubinetto non si limita però alla sola ragione economica (18%): per gli italiani, bere acqua a km 0 vuol dire prima
di tutto evitare la fatica del trasporto dal punto vendita alla propria abitazione (29%), ma anche prestare una maggiore attenzione all’ambiente (11%), riducendo l’utilizzo di imballaggi di plastica e vetro.
Oltre alla comodità, gli italiani apprezza-no anche la bontà dell’acqua del rubinetto (26%) e si sentono rassicurati dai controlli più frequenti rispetto a quelli effettuati per l’acqua in bottiglia (20%).
 
ALLA CRESCITA DELLA fiducia delle famiglie italiane nei confronti dell’acqua del rubinetto hanno contribuito anche i chioschi comunali dell’acqua, che erogano acqua microfiltrata a costi contenuti o gratuita. Il numero dei distributori è cresciuto negli
ultimi anni, raggiungendo quota 1.300 in Italia, ma soprattutto è aumentata la consapevolezza dei cittadini nei confronti di questo servizio: si tratta del 67% degli italiani, contro il 58% del 2014.
 
L’ACQUA MICROFILTRATA È sempre più utilizzata, non solo nelle case degli italiani, ma anche negli esercizi pubblici. Dal 2010 l’incremento consumo in bar e ristoranti è del 22%: 7 italiani su 10 bevono già acqua filtrata fuori casa, o sarebbero disposti a farlo se gli venisse offerta.
 
LA NUOVA PASSIONE per l’acqua del rubinetto si affianca agli utilizzi più comuni dell’acqua potabile, dall’igiene personale alla cucina, fino al bucato e all’irrigazione dell’orto.
 
IN OCCASIONE DELLA Giornata mondiale dell’acqua, celebrata ogni 22 marzo e istituita su iniziativa dell’ONU, Istat ha aggiornato alcune statistiche sul consumo di acqua in Italia. Il dato che sorprende più di tutti è il volume di acqua potabile consumata al giorno da una persona: 245 litri. Si tratta di un numero che registra ampie variazioni su scala geografica, dai 384 litri consumati a Milano agli 85 litri di Crotone, ma che rende l’idea su quanto l’uso dell’acqua potabile nella quotidianità sia
più diffuso di quanto si possa pensare.
 
NONOSTANTE IL CONSUMO dell’acqua del rubinetto sia aumentato negli ultimi anni, le vendite delle bottiglie d’acqua minerale non sono diminuite. I dati Nielsen registrano un incremento delle vendite in volume del 19% delle bottiglie d’acqua fra il
2012 e il 2016, tendenza proseguita anche nel 2017, sebbene sostenuta dal torrido clima estivo.
 
LE RAGIONI CHE spiegano l’aumento dei consumi sia dell’acqua del rubinetto che dell’acqua in bottiglia non vanno cercate nella sete degli italiani, ma piuttosto nel cambiamento degli stili di consumo degli ultimi anni. In linea con regimi alimentary più orientati al benessere, gli italiani hanno in larga parte sostituito i consumi di bevande gassate e zuccherate con l’acqua.
 
Fonte: Rapporto Coop 2017
 

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