Due province metropolitane, Milano e Roma, valgono il 15% della GDO

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Due province metropolitane, Milano e Roma, valgono il 15% della GDO

Ottobre 2017. Le dinamiche aggregate del retail italiano sono spesso il risultato di tendenze – talvolta di segno opposto – che caratterizzano i singoli territori. Le differenze sono molto ampie sia in termini di assetti strutturali che di trend evolutivi ed evidenti già a livello di macroripartizione.
 
E’ facile rilevare, innanzitutto, come il settore abbia continuato a crescere nelle aree settentrionali (soprattutto nel Nord-Est) in cui aveva già raggiunto livelli di densità distributive superiori a quelli medi europei.
All’opposto in coincidenza con la maggiore crisi dei consumi – e più in generale con le molte difficoltà di contesto – è stato molto più limitato lo sviluppo nel Centro- Sud, che già disponeva di una molto meno ampia dotazione di superfici commerciali.
 
In particolare, nell’ultimo anno, sono state le Regioni del Centro ad evidenziare
una dinamica delle vendite dimezzata rispetto alla media nazionale. Allo stesso modo, un po’ a sorpresa, i fatturati delle Regioni meridionali hanno messo a segno un incremento lievemente superiore a quello medio italiano e addirittura migliore
di quello delle Regioni Nordoccidentali.
 
Le differenze per aree
Le differenze, però, non riguardano solo i trend evolutivi. È infatti molto dissimile la composizione interna delle vendite della Gdo. Nel Nord Ovest i formati più grandi (iper e superstore) hanno oramai ampiamente superato i supermercati e lasciano comunque poco spazio alle piccolo superfici, siano esse negozi di prossimità (in riduzione) o discount (in crescita). Nel NordEst e nel Centro rimane invece il supermercato il canale maggiormente sviluppato con una maggiore quota rispetto alle altre Regioni del Nord, di discount e libero servizio.
 
Il ruolo del discount
Nel sud del Paese, in minor misura nel Centro, invece, prevalgono maggiormente
i formati di prossimità (libero servizio e discount).
In particolare nelle Regioni meridionali I discount hanno visto passare la loro quota dal 10% del 2007 a ltre il 25% del 2016, collocandosi stabilmente alle spalle del supermercato nella classifica dei formati.
Tale quota è ancora più ampia in alcune Regioni e supera, ad esempio, il 35% in Puglia.
Tali macrodifferenze si colgono in misura ancora più marcata se si confrontano i dati delle singole Regioni e delle single province, rappresentando una mappa del Paese molto complessa. In questo senso, è utile evidenziare come i fatturati della distribuzione, seguendo i consumi territoriali, si concentrino maggiormente in alcuni ambiti geografici. È qui appena il caso di notare che oltre il 30% delle vendite complessive si concentra in sole due Regioni (Lombardia e Lazio) e quasi la metà nelle prime quattro.
 
10 province metropolitane valgono 1/3 delle vendite
Allo stesso modo le 10 province metropolitane del Paese valgono poco meno di un terzo delle vendite della Gdo. E le prime due (ancora una volta Milano e Roma) contano per quasi il 15%.
 
Fonte: italiani.coop

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