Morace/FCL: la privacy difenderà l’informazione etica e il consumo
Ottobre 2017. Dice Francesco Morace, Presidente di FutureConceptLab, che la comunicazione è il ponte fra le persone e le aziende. Il paradigma principale che influenza la comunicazione è il Crucial&Sustainable al centro del quale troviamo il rispetto per la verità, in questa fase assediato dal post-vero.
Rispetto per la verità è l’attendibilità dell’informazione. Le aziende nella loro comunicazione devono qualificare la vita quotidiana, devono tradurla in conoscenza applicabile, trasformandola in relazione reciproca, ma attraverso la dimensione del rispetto verso le singole persone. Lo “storydoing” delle aziende e dei prodotti e dei servizi deve quindi comunicare in modo credibile le attività concrete, le proposte e i progetti di aziende e prodotti. Il linguaggio che si forma sui computer, sui mobile phone è ormai il docu-lives che ha reso necessario il racconto del fare concreto.
In questo scenario il problema della privacy sta per cambiare radicalmente. L’etica del dato, la trasparenza nell’uso della profilazione e dell’influenza dei follower, il valore dell’integrità personale, diventeranno le nuove dimensioni del marketing strategico, dove il consenso esplicito dell’utente sarà al centro di questo processo. Al centro ci sarà la trasparenza e la difesa della privacy di ogni cittadino. Le istituzioni europee si stanno dimostrando molto sensibili su questo aspetto, sottolinea Morace. Infatti fino ad oggi la legislazione è sempre stata blanda. Permettendo a aziende e istituzioni di impossessarsi dei dati dei cittadini senza una comprensibile dichiarazione degli scopi di utilizzo attraverso un consenso inconsapevole. La raccolta e il trattamento dei dati, e quindi l’estrazione di conoscenza diretta, deve passare dal rispetto della privacy. Le aziende allora dovranno investire, prevede Morace, su un palinsesto di comunicazione meno invasivo e con contenuti rilevanti e più mirati per rafforzare i legami fra brand e utente. Stiamo andando, comunque lo si voglia, verso la sostenibilità della privacy, verso forme di etica di comunicazione e di trattamento dei dati, inimmaginabili in passato.
Etica, etica. Verità, verità.
Le persone tornano al centro della conversazione dei media e di internet in particolare, per servizi mirati e concreti. La tecnologia deve essere un supporto per stimolare la consapevolezza, anche nel momento dell’acquisto. La centralità della vita quotidiana è il nuovo modello, sottolinea Morace, del business on line e off line, ormai fusi nella logica e nella strategia della multicanalità.
Le aziende dovranno sempre più affrontare e spiegare i temi oscuri dei loro prodotti e dei servizi. Perché la verifica della notizia e dell’informazione, proposta dai siti, dai docu-film, dalle APP, si fa sempre più spazio nella gestione del tempo delle persone per affrontare una comunicazione che sia davvero autentica.
Dallo storytelling allo storydoing
La verifica del senso e il confronto della rilevanza e della credibilità delle informazioni portano a nuove forme di comunicazione dove al centro troviamo non più lo storytelling e le sue magnificenze, ma lo storydoing, cioè cosa potrei fare insieme a te, caro brand, dice di fatto il consumatore. La nuova sfida è quella di mettere in evidenza il fare, raccontandolo, e raccontare facendolo. Questa è la nuova barriera anche per il retail, costruendo una relazione coinvolgente e il riconoscimento attivo, per arrivare a un dialogo stimolante fra produttori, commercianti e consumatori. La marca e l’insegna (on e off line) invitano tutta la comunità a partecipare alla propria storia.
Fonte: Tendenze&Consumautori della comunicazione, FutureConceptLab, ottobre 2017.