Salafia-GFK: occorre costruire una felicità alimentare
Settembre 2017. Paolo Salafia di GFK a proposito di felicità introduce alcune variabili sovrastrutturali al cibo, che portano il food a costruire la felicità delle persone e dei gruppo.
I trend sociali come percorsi di felicità
1. CONDIVISIONE, RELAZIONI, SCAMBIO: NEOCOMUNITARISMI E COLLABORAZIONE
2. BENESSERE,SALUTE,FORMA:PRENDERSICURADISÉ,
STARBENE«OLISICO»
3. INDIVIDUALITÀ,PERSONALIZZAZIONE, ESPRESSIVITÀ:DISINTERMEDIAZIONEEAUTONOMIADISCELTA
4. ESPERIENZE, EMOZIONI, SENSORIALITÀ: RICERCA DI ESPERIENZE ED ENGAGEMENT EMOTIVO
5. SOSTENIBILITÀ, ECOINDIVIDUALISMO, ETICA,
CONSAPEVOLEZZAEATTENZIONEAMBIENTALE
6. AUTENTICITÀ, VICINANZA, RADICAMENTO:
DESIDERIO DI COSE CONCRETE E «AUTENTICHE»
7. ESPLORATIVITÀ, APERTURA, SPERIMENTAZIONE: INTERESSE ALLA NOVITÀ E AL CAMBIAMENTO
8. SEMPLIFICAZIONE, ACCESSIBILITÀ, DOWNSHIFTING: RICERCA DISEMPLICITÀ E FACILITAZIONE
Ingredienti e ricette della felicità
L'Italia è una Repubblica fondata sulla tavola
La ricetta della felicità
Questi gli ingredienti individuati da Salafia per la ricetta della felicità
BENESSERE
Sano, sicuro, equilibrato, leggero
SOSTENIBILITÀ
Sano, sicuro, equilibrato, leggero
INDIVIDUALITÀ
Particolare, creativo, distintivo, «esperto»
ESPERIENZA
Gratificante, gustoso, sensoriale, bello
CONDIVISIONE
Condivisibile, comunicabile, raccontabile
AUTENTICITÀ
Vicino, locale, vero, territoriale
NOVITÀ
Nuovo, curioso, stimolante, diverso
Il confronto Italia altri paesi per i percorsi della felicità alimentare
Questi alcuni verbatim di ricerca ai quali i consumatori rispondono
«Nel cibo sono fondamentali anche aspetto, consistenza, aroma»
«Mi piace la cucina straniera» «Invito spesso amici a casa a mangiare»
Le diverse funzioni per nutrirsi di felicità:
FUNZIONE IDENTITARIA: ESPRIMERSI
FUNZIONE RELAZIONALE: CONDIVIDERE
FUNZIONE ESPLORATIVA: SPERIMENTARE
FUNZIONE PROGETTUALE: PROTEGGERSI
FUNZIONE PRAGMATICA: SEMPLIFICARE
FUNZIONE SENSORIALE: ESPERIRE
Il paradosso dell'onnivoro
1 ITALIANO SU 2 È SOVRAPPESO, 44%
6 SU 10 NON LEGGONO INFORMAZIONI NUTRIZIONALI ED ETICHETTE, 59%
SOLO 4 SU 10 CONSUMANO VERDURE REGOLARMENTE, 41%
SOLO 2 SU 3 FANNO COLAZIONE TUTTI I GIORNI, 64%
Mentre ieri gli attori erano identificati (massaia, nutrizionisti) oggi aumentano i protagonisti e gli interpreti del cibo.
In tanti sentono il diritto-dovere di dire-fare-proibire e legittimare il cibo.
Soprattutto attraverso il web, i saperi esperti alimentari vengono continuamente sfidati e (ri)messi in discussione.
Tra nuove mode, allarmi non sempre giustificati e teorie nutrizionali fai-da-te, i consumatori si trovano disorientati.
Occorre ricostruire sapere esperto e consapevolezza delle scelte, a supporto di questa«filiera della felicità»
E da parte di aziende e brand food&beverage, costruire nuovi racconti credibili, informati e coinvolgenti di come mangiare e bere ci rendono (più) felici.
Che fare nel food&beverage
Il cibo è archetipo e architrave del welfare della felicità: un rapporto giocoso e gioioso con il mangiare e bere è la prima forma di felicità da cui derivano
le altre
Il cibo è un antidoto all'insoddisfazione, lo è stato -in parte -in questi ultimi anni: attraverso il cibo gli italiani hanno cercato di ricostruire i propri percorsi personali di felicità, perché il cibo è metafora di felicità a portata di mano e di tutti
Occorre costruire una felicità alimentare, restituendo al cibo tutte le dimensioni possibili che lo rendono desiderabile: non solo gustative ma estetiche, comunicative, relazionali, etiche, emotive…..
Se la felicità conta e se il cibo è importante per essere felici, il cibo non può e non deve diventare una commodity, venduta a prezzo sempre più basso
Le politiche di solo prezzo, non impoveriscono solo il valore del brand, ma del prodotto e della sua ricchezza simbolica. E non è detto che il risparmio -in questo caso -si trasformi in maggior felicità….
Fonte: Seminario GFK giugno 2017.