Lucchi-GFK: le ombre del digitale aprono nuovi sentieri di sviluppo

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Lucchi-GFK: le ombre del digitale aprono nuovi sentieri di sviluppo

Settembre 2017. Avevamo già commentato l’intervento di Edmondo Lucchi, responsabile new media di GFK, all’Osservatorio Non Food 2017 di GS1 Italy. Sono necessari alcuni approfondimenti per capire al meglio la fine dell’industrializzazione del retail, la svolta verso segmentazioni nuove e soprattutto i punti di debolezza del Digital che permettono, vista la sua orizzontalità, nuove opportunità per il retail fisico-on line
 
La varietà dell’ambiente digitale, dice Edmondo Lucchi, si può suddividere in tre grandi “paradigmi”  e tre periodi storici, che sono al contempo: tecnici, storici, commerciali, culturali e antropologici.
 

1.0 (sedimentato già prima del 2005)
Intelligenza condivisa, Efficienza, Prestazionalità
Raggiungibilità e indicizzazione dei contenuti -> Informazione globale e accessibile: Intelligenza Condivisa, Efficienza, Prestazionalità
Emozione: Empowerment (“Io posso!”)
Strumento di riferimento: Motore di ricerca – Google
 
2.0 (a partire dal 2006)
Piattaforme dell’identità sociale e dei contenuti video -> Esperienza e socialità interconnesse: Società Digitale, Intrattenimento, Espressività, Convivialità
Emozioni: tutte
Strumento di riferimento: Social network – Facebook e Youtube
 
3.0 (a partire dal 2012)
Portabilità e accessibilità dei device digitali -> Pervasività e immediatezza: Realtà Digitale, Normalizzazione, Abituazione
Emozione: Comfort
Strumento di riferimento: piattaforma di messaggistica – WhatsApp
 

Il Digitale produce, sottolinea Lucchi, desiderio, cornucopia di soluzioni ed esperienze, libertà, gratuità.
 
Ma: Il Mondo Digitale ha impatti solo positivi ?
 
Inevitabilmente il mondo digitale presenta anche:

  • Ombre
  • Limiti
  • Impossibilità
Analizziamo l’impossibilità del Digitale e quindi le opportunità che può portare:
 
Il Digitale non riesce a fondare il “senso” del proprio paradigma e ad indicare un progetto di futuro collettivo più ampio, sottolinea Edmondo Lucchi.
Non riesce ad indicare in modo convincente qual è il nostro posto, ruolo e valore al suo interno.
Nella felicità dell’abbondanza questo è forse ciò che ci manca di più.
Qui si apre l’opportunità per chi…
  • invece di limitarsi a stordire il consumatore con miliardi di alternative di scelta,
  • sa invece portare avanti un «proprio discorso», sa proporre, sa guidare il Consumatore con un «progetto d’Autore».
Progetto d’autore significa una vision e una mission chiare, un posizionamento rigoroso e una innovazione continua per confermare il posizionamento, lavorando sulla segmentazioni dei format e dei concept, sui bisogni del consumatore che devono entrare nell’operatività del category, o, forse, addirittura subentrare. E i bisogni, come si sa, sono territoriali, variano da città a città, da paese a paese.
 
Sarebbe una piccola, grande rivoluzione per superare il concetto stesso di prezzo e di promozione.
 
Secondo RetailWatch i casi da studiare con attenzione sono:
. U2-Unes per il ruolo che ha l’every day low price e l’evoluzione della MDD IlViaggiatorGoloso
. Supeco di Carrefour per l’offerta assortimentale a du target completamente diversi fra loro, le famiglie e gli operatori dell’horeca, con un prezzo unico con una scala prezzi ridotta a 3 e la volontà di seguire l’edlp.
 
Sono due narrazioni commerciali diverse, è ovvio, ma che indicano un sentiero di sviluppo comune che abbandona le teorie di retail del secolo scorso e di questi primi 17 anni del secolo che viciamo.

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