Il Sistema Paese non aiuta le persone a costruire la felicità, dice GFK

Data:

Il Sistema Paese non aiuta le persone a costruire la felicità, dice GFK

Settembre 2017. GFK ha concluso due cicli di conferenze prima dell’estate con un’accurata e profonda ricerca sulla felicità (o infelicità) delle persone. Paolo Anselmi ha sottolineato le basi sociali della felicità
 
Le cause dell’infelicità italiana secondo il WHR (World happiness index)
L’Italia ottiene buoni punteggi su PIL, aspettativa di vita e welfare (più familiare che pubblico).
Ma otteniamo unpunteggio molto basso nel grado di fiducia nel sistemaper via della percezione di corruzione diffusa e dei privilegi e delle diseguaglianze sociali che ne derivano…
…e siamo nelle zone basse della classifica anche nella percezione di generosità/solidarietà e di libertà/opportunità nelle scelte di vita.
 
Quali sono I fattori determinant della felicità
1. PIL pro-capite
2. L’aspettativa di vita in buona salute
3. La presenza di reti di sostegno sociale sia informale che pubblico (un welfare che funziona)
4. La percezione di libertà/opportunità nelle scelte di vita
5. La percezione di generosità del contesto
sociale(solidarietà interpersonale/attenzione ai beni comuni)
6. La percezione di integrità/correttezza del sistema (etica pubblica)
 
Le cause dell’infelicità italiana secondo il WHR
L’Italia ottiene buoni punteggi su PIL, aspettativa di vita e welfare (più familiare che pubblico).
Ma otteniamo unpunteggio molto basso nel grado di fiducia nel sistemaper via della percezione di corruzione diffusa e dei privilegi e delle diseguaglianze sociali che ne derivano…
…e siamo nelle zone basse della classifica anche nella percezione di generosità/solidarietà e di libertà/opportunità nelle scelte di vita.
 
L’impatto della crisi sul benessere soggettivo
La crisi economica ha pesato molto: i 10 Paesi con il calo più elevato nel punteggio medio di felicitàsono quelli che negli ultimi anni hanno maggiormente sofferto di difficoltà economiche e sociali.
La Greciaè il Paese dove l’indice della felicità ha accusato il calo più forte (-1,5 punti percentuali) negli ultimi 4 anni.
L’Italia è all’ottavo posto (-0,8 p.p.) per «perdita di felicità» tra il 2012 e il 2016, unico paese europeo tra i primi 10, oltre a Grecia e Spagna (-0,7 p.p.).
La perdita di felicità degli Italiani è riportabile alla crescente insicurezza economica e alle sue ricadute sociali, in particolare all’estensione delle aree di emarginazione/disagio e all’aumento delle diseguaglianze.
 
A rimanere critico è il “sistema Paese”: il funzionamento delle istituzioni, il sistema di sicurezza ed equità sociale, il (debole) sentimento di social trust,lo scarso senso civico dei cittadini.
Solo un miglioramento in questi ambiti -efficienza delle istituzioni, rafforzamento della sicurezza sociale, qualità del sistema scolastico –può produrre un incremento significativo del nostro indice di felicità collettiva.
 
Fonte: Seminario GFK giugno 2017.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Perché Alice Pizza non è nel Paese delle Meraviglie?

Alice Pizza si espande, apre nuovi store e, come sistema, genera più di 120 milioni di euro di ricavi all'anno. Analizzando i dati però, scopriamo che non è tutto oro quel che luccica. Quali prospettive ha la catena nostrana per il futuro?

La partita degli immobili nel Retail: Analisi dati PWC e scenario GDO.

Riprendono gli investimenti nel real estate in ambito retail. Come si posiziona però l'Italia rispetto agli altri Paesi europei in questo mercato e quali sono le dinamiche che caratterizzano il real estate in GDO?

L’Enoteca Online di Esselunga segna il nuovo corso del Retail?

La GDO spesso offre il servizio eCommerce senza aspettarsi necessariamente di ricavarne un profitto. È possibile però che la chiave della redditività, in questo campo, risieda in alcune merceologie particolarmente premianti. Analizziamo il caso Enoteca Esselunga.

MDD:un’ossessione tutta italiana?

Spesso si dice che l'Italia è indietro se paragonata ad altri paesi dell'UE perché nel Bel Paese l'MDD ha una quota di mercato inferiore rispetto alla media europea. Siamo sicuri, però, che questo sia il modo giusto di vedere le cose?