Perché Confcommercio, Confesercenti e CGIA sono contro i pagamenti elettronici?

Data:

Perché Confcommercio, Confesercenti e CGIA sono contro i pagamenti elettronici?

Agosto 2017. E così le associazioni di commercianti e artigiani sono contrarie all’introduzione dei pagamenti elettronici. Chi ci va giù più duro è la CGIA di Mestre, sempre attenta a contrarie ministri vari, chiede di non obbligare a dotarsi di pos chi lavora a domicilio come idraulici, elettricisti, falegnami, antennisti, manutentori di caldaie. Lo stesso chiedono Confcommercio e Confesercenti, con sfumature diverse, per bar, carburanti, edicole. Più silenziosa l’associazione degli ambulanti che ne avrebbe un gran bisogno. Le associazioni, in particolare Confcommercio sostengono che l’introduzione dei pagamenti sta avvenendo gradualmente. Opposizione sorda, come si vede.
 
Poter pagare con il bancomat o la carta di credito gli erogatori di servizi di cui sopra è una realtà in tutti i paesi civili, qui in Italia non è possibile e permette una evasione fiscale importante, visto che gli artigiani chiedono il pagamento in contanti, se nò per piccoli lavori o con pagamento elettronico, rinunciano a uscire.
 
Il Governo fa bene a introdurre una multa per chi non accetta i pagamenti elettronici, anzi: dovrebbe aumentarla a 300 e non fermarsi a 30 euro. Per civiltà, trasparenza, etica e rispetto dei diritti dei cittadini queste associazioni dovrebbero essere le prime a essere liete di una presa di posizione da parte del Governo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

l’IA rivoluzionerà tutto…anche il Retail

L'IA impatterà il mondo ed il retail in modo particolare. Dalla logistica agli acquisti, i processi verranno con ogni probabilità rivoluzionati. È meglio prepararsi per evitare di prendere l'onda del cambiamento in faccia.

Chi ha ucciso Clevi?

Clevi, startup creatrice di un sistema di rilevazione e comparazione dei prezzi retail applicati online, ha chiuso i battenti per mancanza di clienti e fondi, nonostante potesse apportare valore al mercato. Chi sarà interessato ad acquisirne proprietà intellettuale e strumenti di rilevazione?

Una nuova rivista di retail. Perché?

RetailWatch torna dopo 4 anni, in un momento sfidante per il retail nazionale ed internazionale, riprendendo lo stile e gli argomenti per cui è diventato famoso.