1.800.000 uova e 25 polli MDDCoop senza antibiotici, alleviamo la salute

Data:

1.800.000 uova e 25 polli MDDCoop senza antibiotici, alleviamo la salute

Giugno 2018. Sono arrivate a scaffale le uova a marchio Coop prodotte da galline allevate a terra senza uso di antibiotici, sin dalla nascita. E' la prima volta, in Italia, che si raggiunge questo traguardo fondamentale per la tutela della salute umana e per combattere la minaccia globale dell'antibiotico resistenza, un rischio su cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme prevedendo che possa diventare la prima causa di morte al mondo nel 2050.
Due le referenze disponibili, certificate da due enti indipendenti e garantite dalla serietà del gruppo della grande distribuzione, ben riconoscibili dai consumatori grazie alle apposite etichette. In totale, a regime, saranno allevate senza antibiotici almeno 2 milioni di galline con una produzione di più di 1.800.000 uova. Un traguardo alla portata di Coop che già nel 2010 ha ricevuto il premio “Good Egg” assegnato dalla “Compassion in World Farming” per le sue uova da galline allevate a terra con animali nati ed allevati in Italia. La scelta era già avvenuta nel 2003 per le proprie uova a marchio, poi estesa appunto nel 2010 a tutte le uova di qualsiasi marca presenti sugli scaffali Coop.
 
Discorso di filiera
Intanto la campagna “Alleviamo la salute” presentata a fine aprile scorso sta dando i suoi primi significativi risultati e Coop, oltre le aspettative, ha coinvolto il 100% della filiera avicola nel processo di allevamento senza uso di antibiotici in anticipo rispetto alla scadenza che si era prefissata. Nei supermercati del gruppo, infatti, sono già presenti a scaffale 25 referenze della linea “Origine” con etichetta “Allevato senza uso di antibiotici”, per una stima di 240mila polli a settimana. E tra poco la linea si arricchirà di altri prodotti per arrivare a una scelta tra ben 32 varietà da mettere in tavola.
“Raggiungere un obiettivo così complesso addirittura in anticipo rispetto alla tabella di marcia è stato possibile  -sottolinea Maura Latini direttore generale Coop Italia- grazie al fatto che  la nostra politica è sempre stata quella di avere al ns fianco fornitori consapevoli e coinvolti in processi produttivi e gestionali rigorosi, sono loro i nostri primi alleati".
 
Anche nei suini
La politica di riduzione nell’uso degli antibiotici è arrivata anche a interessare i primi prodotti suini che dalla prima settimana di luglio vanteranno l’etichetta “allevato senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi”. E’ un primo obiettivo di riduzione che ci siamo dati per questi animali  arrivando a garantire il non uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi . –continua Maura Latini- Si tratta di un obiettivo comunque ambizioso e importante sempre nell’ottica della tutela della salute perché si tratta di una filiera particolarmente complessa”.
 Questi primi prodotti fanno parte della linea “Fior Fiore”, si tratta di animali allevati allo stato brado in due allevamenti toscani (sulle colline del Chianti e in Maremma). In tali condizioni gli animali impiegano molto più tempo per raggiungere il peso stabilito e questo ovviamente significa maggiore qualità delle carni e lavorazione artigianale dei prodotti. Attualmente nella linea sono coinvolti più di 3000 suini.
 
Coinvolti 1.600 allevamenti
L’impegno complessivo di Coop comunque è di lunga scadenza, imponente e tale da generare una vera e propria rivoluzione nei metodi di allevamento: complessivamente  ne saranno interessati più di 14 milioni di animali ogni anno e oltre 1600 allevamenti in Italia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

l’IA rivoluzionerà tutto…anche il Retail

L'IA impatterà il mondo ed il retail in modo particolare. Dalla logistica agli acquisti, i processi verranno con ogni probabilità rivoluzionati. È meglio prepararsi per evitare di prendere l'onda del cambiamento in faccia.

Chi ha ucciso Clevi?

Clevi, startup creatrice di un sistema di rilevazione e comparazione dei prezzi retail applicati online, ha chiuso i battenti per mancanza di clienti e fondi, nonostante potesse apportare valore al mercato. Chi sarà interessato ad acquisirne proprietà intellettuale e strumenti di rilevazione?

Una nuova rivista di retail. Perché?

RetailWatch torna dopo 4 anni, in un momento sfidante per il retail nazionale ed internazionale, riprendendo lo stile e gli argomenti per cui è diventato famoso.