Come sta andando l’esperimento di Pam in Campania?

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Retail Pro nasce nel 2020 per sviluppare il marchio PAM in Campania. Cosa ci raccontano i numeri dell’azienda e quali difficoltà si prospettano all’orizzonte?

Nel 2020, con la fuoriuscita delle famiglie Festante e Martiniello dalla compagine sociale della Multicedi Srl, nasce una nuova realtà distributiva, la Retail Pro SpA, proprio da una partnership tra queste famiglie ed il gruppo veneto Pam.

Tale progetto fa parte dell’opera, in atto ormai da anni, di regionalizzazione del retail, ovvero quel processo per il quale le realtà locali, essendo maggiormente in grado di interpretare i bisogni del territorio, prevalgono tendenzialmente su quelle nazionali.

È in questa chiave che Pam ha scelto di presidiare la Campania in modo indiretto, attivando la collaborazione di cui sopra. Ad oggi, Retail Pro conta 64 Supermercati Pam e 17 Pam Super Store, presenti prevalentemente in Campania.

Il marchio PAM è una scelta azzeccata?

In un articolo di dicembre abbiamo parlato di come, anche in Italia, il mercato retail si stia concentrando nelle mani di una cerchia di aziende più ristretta rispetto al passato.

Con ogni probabilità, questo trend continuerà a rimanere marcato nel medio termine, considerando che la concorrenza discount non accenna a frenare lo sviluppo e, quindi, le aziende di supermercati necessitano di irrobustirsi per poter essere commercialmente forti e competere in modo adeguato.

Questa concentrazione, in alcuni territori come il Centro-Sud, ha agevolato l’ascesa di alcune insegne e l’indebolimento di altre. Pensiamo a come il gruppo GROS, a Roma, si sia ingrandito tramite lo sviluppo organico e le acquisizioni. In Campania, invece, Sole365, con il supporto della pugliese Megamark, ha sfruttato la dismissione di alcune reti di pdv per crescere e realizzare una formula EDLP performante.

Ultimamente, Sole365 ha rilevato anche l’ex Ipercoop posto all’interno del centro commerciale Porte di Napoli al fine di incrementare la propria presenza in regione, oltre alle quote di mercato.

Anche Coop, comunque, attivando accordi di Master Franchising con primarie aziende del territorio, sta presidiando il Sud in modo generalmente efficace.

Superstore Pam di Spinea (VE)

Altre aziende come, ad esempio, Sigma e Sisa, hanno invece visto le proprie quote di mercato ridursi in meridione rispetto ad un passato di maggiore presenza e forza commerciale.

Purtroppo, anche Pam non brilla in molti territori. Se nel suo Veneto riesce ad operare con strutture performanti, solitamente forti sui freschi e sui reparti serviti, tarando un assortimento per un consumatore che ha imparato a conoscere, lo stesso non si può dire per altre zone d’Italia, almeno per quanto riguarda i brand Pam e Panorama. Il gruppo, infatti, gestisce anche i discount In’s.

A Roma, ad esempio, Pam opera molto attraverso i negozi di estrema prossimità “Pam Local” i quali non hanno un punto di forza commerciale in particolare. Sono piccoli store di vicinato, spesso solo self service, con fatturati/mq non sempre eccezionali. Anche gli ipermercati Panorama in molti casi fanno fatica a competere con strutture maggiormente in grado di incontrare le preferenze dei consumatori.

Forse nel 2020 le famiglie Festante e Martiniello non avevano poi molte scelte, proprio in virtù del fatto che il numero di insegne performanti si riduce. È vero però che il marchio Pam, nei loro territori di riferimento, non ha mai avuto grande appeal.

Come vanno i numeri di Retail Pro?

Nel 2023 Retail Pro ha presentato ricavi pari a 281.8 milioni di euro, in aumento rispetto al 2022 ed al 2021, anno in cui si attestavano sui 220 milioni. Tale crescita si può dire essere modesta, considerando che si tratta di una nuova realtà, nata anche con l’obiettivo di fornire merce ai partner in affiliazione, in aggiunta ai soci iniziali.

Il margine sui consumi è in riduzione costante. Nel 2021 pesava per il 9.35% sui ricavi, nel 2022 per l’8.56% e nel 2023 per l’8.23%.

Visto che la società gestisce un centro distributivo, questa riduzione può significare che si sia reso necessario riversare una parte del margine Cedi sui punti vendita per garantire ad essi una migliore profittabilità.

L’utile dell’azienda, pari a 509 mila euro nel 2022, in regressione rispetto agli 1.8 milioni dell’anno precedente, nel 2023 ha raggiunto gli 1.3 milioni, ovvero lo 0.48% dei ricavi. Possiamo dire non si tratti di una performance particolarmente brillante.

Qui di seguito inseriamo le incidenze % di altre voci sui ricavi del 2023:

  • Servizi, 5.3%
  • Godimento beni terzi, 0.6%
  • Totale costi del personale, 1.55%
  • Ammortamenti e svalutazioni, 0.4%

Quali prospettive per il futuro?

Retail Pro ha le medesime difficoltà che trovano altri operatori in Campania. Strappare negozi in affiliazione alla concorrenza non è facile quando le aziende commercialmente più deboli hanno man mano ridotto la propria presenza in regione.

Convincere gli affiliati di un gruppo competitivo a cambiare insegna non è semplice e, dunque, le crescita dei Cedi che tentano l’impresa rimane contenuta.

Come abbiamo detto, Pam non è un marchio che per un affiliato campano ha grande appeal e questo non aiuta sicuramente il processo di incremento vendite. Tra l’altro, Pam non offre una formula EDLP, segmento che in Campania funziona decisamente bene, viste le crescite delle insegne Sole365 e Dodecà.

Solo i soci ed il management di Retail Pro sanno quali scelte decideranno di portare avanti ma, probabilmente, l’azienda è pronta ad attivare qualsiasi partnership le consenta di crescere in modo più agevole, in una regione non molto semplice da approcciare.

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