Creamline/NewYork: dal cappuccino all’hamburger. Si può?
Aprile 2017. Creamline (due ristoranti a Chelsea e sulla 7a Ave) e il suo modello di business e di servizio si stanno espandendo a New York. Senza andare troppo per il sottile è un modello che contrasta con l’esperienzialità del cibo che va gustato senza fretta e soprattutto senza invasioni merceologiche contrapposte e a volte molto distanti fra loro. L’insegna ospita diversi produttori e prodotti locali, alcuni dei quali noti. Ma gli accostamenti sono indecifrabili.
L’ambientazione è in linea con le tendenze dei locali nuovi, ma è proprio il mix dell’offerta che non dovrebbe essere così parcellizzato per i momenti della giornata.
Ma siamo a New York, una città che vive 24 ore e ogni ospite ha esigenze e fusi orari diversi. Lasciamolo li e non copiamolo nelle nostre città.
La sostenibilità di CreamLine, New York
Coerenza fra il posizionamento e la sua realtà 2
Distintività e rilevanza versus i competitor 2
Rapporto experience-prezzo 2
Sostenibilità 1
Attenzione alle nuove tecnologie e all’innovazione 2
Attenzione ai millenials 3
Attenzione ai senior 2
Creazione di una community 1
Trasparenza 2
Scala di valori da 1 a 5, 1 basso, 5 elevato