Quali sono i gap fra le MDD e l’IDM nei prodotti premium?
Febbraio 2017. Il segmento del premium nelle MDD cresce con insistenza e traina lo sviluppo delle marche del distributore. Lo ha sottolineato Guido Cristini, UniParma nella ricerca presentata a Marca2017.
Il parere di RetailWatch è che potrebbe crescere ancora di più. Non è solo il nostro avviso, ma è anche quello dei consumatori, intervistati per la ricerca. Come dimostra la chart i punti deboli che devono essere trasformati (velocemente) sono:
. le confezioni, il pack, che non sono belle e nemmeno utili. A questo proposito va ricordato un dato di Nielsen che sottolinea come il 60% delle decisioni di acquisto avviene davanti agli scaffali della grande distribuzione,
. i consumatori interpellati hanno poi dei dubbi che i prodotti premium MDD siano rispettosi dell’ambiente e siano eco-sostenibili,
. ma il dato più negativo riguarda la mancanza di pubblicità di questi prodotti. Difficile dare loro ragione ma, evidentemente, l’iper affollamento dello scaffale e dei volantini rende difficile anche una semplice loro evidenziazione.
. c’è infine la questione del formato di prodotto, indicata come negativa, un fatto non secondario, dove, nella categoria detta legge l’IDM: difficile discostarsi.
Il campione interpellato da Cristini ritiene comunque che che i premium MDD siano di qualità, che abbiano un buon rapporto qualità-prezzo, siano certificati, del territorio e sia indicato il luogo di produzione.