Nielsen/Perché il discount continua a crescere

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Nielsen/Perché il discount continua a crescere

Gennaio 2017. Crescono i discount e perdono gli ipermercati. È questo uno degli effetti più visibili della crisi, che ha costretto molti consumatori a cambiare le proprie abitudini per ridurre la spesa famigliare. Questo trend è particolarmente accentuato nelle aree che stanno soffrendo di più, il Sud e il Nord-est. In base ai dati raccolti da Nielsen, nei dodici mesi terminati a gennaio 2014, a livello nazionale lo scontrino medio dei Discount ha fatto registrare un progresso del 2,2% (da 19,70 euro a 20,14 euro), a cui ha fatto da contraltare il calo del 4,5% dello scontrino medio degli Ipermercati (da 47,57 euro a 45,44 euro), che restano comunque gli esercizi dove si spende di più ogni volta che ci si va a fare la spesa. Riescono invece a limitare le perdite i Supermercati (-1,3% da 28,40 euro a 28,04 euro) e il Libero servizio (-1,3% da 17,72 euro a 17,50 euro). Lo scontrino medio della spesa in Italia, cioè tenendo conto di tutte le tipologie di esercizio, chiude i dodici mesi in esame con un arretramento dell'1,5% da 29,22 euro a 28,79 euro. In un contesto di crisi generalizzata, dunque, solo i Discount sono riusciti a crescere, proprio in virtù del fatto che il loro punto di forza è il prezzo.
In base ai dati raccolti da Nielsen, nei dodici mesi terminati a gennaio 2014, a livello nazionale lo scontrino medio di questo tipologia di negozi ha fatto registrare un progresso del 2,2% (da 19,70 euro a 20,14 euro), a cui ha fatto da contraltare il calo del 4,5% degli Ipermercati (da 47,57 euro a 45,44 euro), che restano comunque gli esercizi dove si spende di più (guarda tutti i grafici)
 

 
Crescono i discount e perdono gli ipermercati. È questo uno degli effetti più visibili della crisi, che ha costretto molti consumatori a cambiare le proprie abitudini per ridurre la spesa famigliare. Questo trend è particolarmente accentuato nelle aree che stanno soffrendo di più, il Sud e il Nord-est. In base ai dati raccolti da Nielsen, nei dodici mesi terminati a gennaio 2014, a livello nazionale lo scontrino medio dei Discount ha fatto registrare un progresso del 2,2% (da 19,70 euro a 20,14 euro), a cui ha fatto da contraltare il calo del 4,5% dello scontrino medio degli Ipermercati (da 47,57 euro a 45,44 euro), che restano comunque gli esercizi dove si spende di più ogni volta che ci si va a fare la spesa. Riescono invece a limitare le perdite i Supermercati (-1,3% da 28,40 euro a 28,04 euro) e il Libero servizio (-1,3% da 17,72 euro a 17,50 euro). Lo scontrino medio della spesa in Italia, cioè tenendo conto di tutte le tipologie di esercizio, chiude i dodici mesi in esame con un arretramento dell'1,5% da 29,22 euro a 28,79 euro. In un contesto di crisi generalizzata, dunque, solo i Discount sono riusciti a crescere, proprio in virtù del fatto che il loro punto di forza è il prezzo.

Nel Nord-ovest si salva anche il Libero Servizio.
Pur senza creare speranze di una rapida uscita dalla crisi, in Piemonte, Val d'Aosta, Liguria e Lombardia le cose vanno un po' meglio che nel resto d'Italia e lo scontrino medio ne è una conferma. In questa area non sono solo i Discount a mostrare un progresso ma anche il Libero Servizio che, anzi, fa addirittura meglio. Da inizio anno, il Nord-ovest può vantare un fatturato della distribuzione moderna solo leggermente in calo (-0,29%) rispetto allo stesso periodo del 2013, mentre lo scontrino medio scende dell'1,4% (da 33,04 euro a 32,57 euro). Spicca la performance del Libero Servizio, dove lo scontrino medio cresce del 2,6% (da 16,10 euro a 16,52 euro). Questo aumento è in parte spiegato dal fatto che i valori di partenza erano i più bassi di tutta Italia. Lo scontrino medio dei Discount cresce ma senza la forza dimostrata nelle altre regioni: +1,3% da 21,02 euro a 21,30 euro. Soffre invece lo scontrino degli Ipermercati ma meno che altrove (-3,4% da 49,31 euro a 47,64 euro), mentre è più in difficoltà che nel resto d'Italia lo scontrino medio dei Supermercati (-2,7% da 29,20 euro a 28,41 euro).

Il Nord-est è la vera sorpresa negativa.
I problemi economici del Meridione sono cosa nota, mentre sorprendono (e non poco) le grandi difficoltà del Nord-est, fino a non molto tempo fa il fiore all'occhiello dell'economia italiana. In Emilia-Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia cala il fatturato della distribuzione moderna (-1,11% da inizio anno) e cala il valore dello scontrino medio (-2,2%, da 32,32 euro a 31,62 euro). Una performance negativa eguagliata solo dal Sud. Nel Nord-est vincono a mani basse i Discount (+4,6% lo scontrino medio, passato da 20,09 euro a 21,01 euro), mentre soffrono molto gli Ipermercati (-7,3%, da 51,01 euro a 47,27 euro). Riescono invece a limitare le perdite i Supermercati (-1,1%, da 30,93 euro a 30,58 euro) e il Libero Servizio (-1,3% da 17,71 euro a 17,48 euro).

Solo al Centro i Discount registrano una contrazione dello scontrino medio.
Dall'analisi dello scontrino medio di Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Sardegna emergono non poche sorprese. Innanzitutto questa è l'unica area dove si registra un progresso generale: +0,3% da 28,48 euro a 28,50. Inoltre, unico caso in tutta Italia, lo scontrino medio dei Discount, invece che salire, scende: -0,3% da 19,52 euro a 19,46 euro. Sale invece lo scontrino del Libero Servizio (+1,8% da 17,10 euro a 17,41 euro) e tiene quello dei Supermercati (-0,7% da 29,28 euro a 20,07 euro). Anche in questa area gli Ipermercati accusano il maggior ribasso dello scontrino medio, che è però "solo" del 2,1% (da 45,67 euro a 44,73 euro). Il Centro è dunque l'area che manda i segnali più incoraggianti sul fronte degli scontrini medi, nonostante il fatturato della distribuzione moderna mostri un calo dello 0,59% da inizio anno.

Al Sud crolla anche lo scontrino del Libero Servizio.
Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia, sono le regioni in maggior difficoltà (sotto tutti gli aspetti). Da inizio anno il fatturato della distribuzione moderna mostra un calo del 2,77%, il maggiore delle quattro aree; lo scontrino medio, inoltre, è il più basso (24 euro) e il suo calo è il peggiore (-2,2%), assieme a quello del Nord-est. Nel dettaglio lo scontrino medio dei Discount gode di ottima salute (+4,6% lo scontrino medio, passato da 20,09 euro a 21,01 euro), mentre accusa un duro colpo quello degli Ipermercati (-7,3%, da 51,01 euro a 47,27 euro). Riescono invece a limitare le perdite i Supermercati (-1,1%, da 30,93 euro a 30,58 euro) e il Libero Servizio (-1,3% da 17,71 euro a 17,48 euro).

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